Oggi il tempo sembra lo specchio di un umore un po' bizzarro... altalenante tra il sereno, lo speranzoso e il malinconico. E così è il cielo, che dal sole cocente passa a una fitta coltre di nubi, spaventosa ma protettiva al tempo stesso; l'odore della pioggia prima che cada, quel senso di piacevole attesa... le poche gocce, rinfrescanti ma che lasciano insoddisfatti... e un tramonto pacifico in mezzo a nubi diradate.
Un clima contorto come le mie mille sensazioni in questa ultima settimana siciliana: già dire ultima mi fa correre un brivido lungo la schiena.
In questo momento la paura la fa un po' da padrona, la paura di non saper reagire, la paura di lasciarmi dominare da quello che per ora mi impedisce di godere delle mille cose che mi fanno star bene, la paura di non cavarmela da sola... la fatidica frase è già stata pronunciata, ovvio, ma io non voglio cedere... ho solo bisogno di un'arma, un'arma per combattere la mia battaglia, una battaglia che in fondo so che devo affrontare da sola.
Intanto, l'organizzazione continua a lasciare a desiderare, specchio della confusione che mi pervade... Ci credereste che io, a una settimana dalla partenza, non abbia ancora nulla di pronto, anzi, sia totalmente in alto mare? IO, capite? IO!
La mia stanza è in disordine, i miei progetti sono in disordine, la mia testa è in disordine. [Diiiiesojaaaah canterebbe CiccioPacco^^]
Aspetto lunedì per una spinta, per una pacca rassicurante, per un "Tu devi andare, non c'è nulla per cui dovresti restare"... e difatti non c'è veramente nulla per cui io debba restare. O meglio: ho consolidato delle cose che qui non avevo, questi mesi, poco ma sicuro. I miei conflitti interiori di inizio estate sono stati domati e vinti da scelte fatte forse in principio in funzione della necessità, ma che ora sono invece libere e consapevoli, e che mi hanno dato più di quello che mi sarei aspettata. Ma questa non è la mia vita vera. E' la vita da vacanza, è la vita delle 4 del mattino, dei caffè e del mare, ma è una vita che è già durata anche troppo. Un anno di pausa E' troppo.
Ho sempre detto di avere una grande forza di volontà, un gran senso del dovere. Certo, ho sempre detto anche che per quanto poi lotti con milioni di sensi di colpa, sono anche fin troppo brava ad essere indulgente con me stessa, molto più che con chi mi sta accanto, in certi casi.
Sembra che il mio senso del dovere verso me stessa stia venendo meno. Eppure dovrebbe essere quello più forte. Devo a me stessa la consapevolezza di ciò che sono, di ciò che potrò essere, di quello che ho fatto finora e delle millemila cose che posso fare in futuro.
Ed è per questo che queste pagine mi sono testimoni nel momento in cui, a partire da lunedì pomeriggio, firmo un patto con la Me migliore, e le prometto di lasciarle il campo libero. Come funziona con i contratti d'affitto? La Me paurosa, insicura, debole, ha un mese per sgomberare i locali.
E che trasloco sia =)
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