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Ma...
se l'amore fosse una malattia
sarei ipocondriaca anche per questo?
Ieri giornata dagli occhi a stelletta.
In primo luogo in facoltà... lezione della Ilide che se per molti poteva sembrare noiosissima, per me è stata
qualcosa per cui pendere dalle sue labbra. Oggetto? La trafila di un libro e del suo andare in stampa, e il
ruolo del traduttore all'interno di questa enorme macchina che è l'editoria.
Mi ridurrò a una cacciatrice di inediti malpagata e con le borse sotto gli occhi per le notti passate tra pc e
vocabolari? si, e non aspetto altro. Davvero mi sentivo nel mio in queste 4 ore da cui sono uscita stremata
ma con seimila castelli in aria... Curiosità, entusiasmo, aspettativa e un pizzico di timore reverenziale, ma
onestamente pur con tutti i lati negativi della cosa non mi sono sentita scoraggiata o demotivata dalla
discussione, anzi... non vedo l'ora di trovarmici in mezzo, e probabilmente mi informerò presto per buttarmi
nella mischia...
Altre stellette? si, ma di quelle da film. Organizziamo per uscire... "V, vieni?" "Eh, non lo so... è arrivato F
ieri a mezzanotte... sabato avevamo litigato e non aveva voluto aspettare fino al weekend per vederci". ...cosa
c'è da fare gli occhi a stelletta? a parte che è un bel gesto comunque... ma l'arrivo in questione è da
Valencia...! Al nostro tavolo ispanista siamo rimaste tutte estasiate... è quel tipo di cose che pensi di vedere
solo nei film... il ragazzo che ti bussa sotto casa a mezzanotte con i fiori in mano... *_*
Lo so, sono sciocchezze. Non sono queste le cose su cui si misura l'amore. Però cavolo... fanno il loro porco
effetto, ti sciolgono ogni dubbio! Ricordo che c'era chi mi diceva che il suo sogno romantico di questo genere
era avere qualcuna che lo aspettasse davanti a casa sotto una pioggia battente... Questa è una di quelle cose
che farei senza indugio. Prendere un aereo forse no, o meglio, lo avrei fatto una volta, ma non è successo e so
che probabilmente non avrebbe minimamente sortito l'effetto sperato, quindi bene così...
Riflessioni fini a sè stesse sicuramente, ma insomma oggi avevo gli occhi brilluccicosi...
Alle volte ci si aspetta così tanto, dagli altri. Alle volte si vorrebbe che ci leggessero nel pensiero. Alle volte si
pretende troppo, sicuramente. Ma alle volte... alle volte si vorrebbe qualcosa che sembra tanto normale
quanto impossibile, tanto insignificante quanto indispensabile.
In bilico, sul filo di un rasoio. Perchè quello che si fa non è quello che gli altri vorrebbero ricevere, e quello
che si riceve non è mai quello che si desidera. Incontentabili. Ma accontentarsi, in queste cose, vale?
"Non senti che, tremo mentre canto... è il segno di un'estate che vorrei potesse non finire mai..." Estate, un
periodo in cui il sole splende e tutto scalda. E nessuno la scambierebbe mai per una luce tiepida e indecisa.
Ma se l'inverno sta arrivando, prendi una coperta o migri a sud?

Oggi è un anno. Un anno da dottoressa.  Un anno in cui sono cambiate millemila cose. E ancora altrettante
saranno da vedere...
Auguri a me.
Oggi è ancora un altro anniversario. L'anniversario di un ricordo. Di un ricordo superato, di un momento difficile, dell'inizio della fine di un inizio. E siamo ancora qui.

It comes a time.
It comes a time, when you feel sick and tired of counting for nothing.
It comes a time, when you do something you've never expected to, and even if you don't feel proud of it, you know you couldn't have done something different.
It comes a time, when you feel like being on a knife edge.
It comes a time, when you wait and hope. But not only, and not forever.

That time has come. so?



Un mese lontana da questi schermi, e quante cose...
Sento il tempo scorrere tra le mie dita come sabbia che non riesco ad afferrare. Siamo a metà marzo, e non so come ci sono arrivata, e non sono qui soddisfatta. Ma fiduciosa, perchè piccoli segni mi fanno ben sperare in soddisfazioni future. E poi si sa, io sono una da bella stagione.
Persone che mi mancano, persone che mi dispiace siano lontane, poco importa se si parla di lontananza fisica o emotiva, o entrambe.
So che certe distanze si possono colmare, e anche se non le colmerò con un volo intercontinentale, le riempiono parole, pensieri, vicinanza emotiva... non pensavo mi mancasse così.

Come direbbero i russi.... Che fare?
bella domanda. Una vaga idea di risposta ce l'ho. ma vaga, molto vaga.
Staremo a vedere.
com'era? la ruota gira. e ordisce come vuole.
But I want to be a ta'veren of my own Pattern.