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L'onnipresente facebook quest'anno ci propone una simpatica applicazione che fa una selezione random di tutti gli status postati nell'anno 2009. C'è già qui chi li ha incollati tutti, accompagnati dai versi di una appropriata canzone, quindi non copierò l'idea, pur avendo salvato l'elenco dei miei stati a imperitura memoria.
Quello che farò sarà usarli come spunto per un riepilogo dell'anno passato... un anno intenso, difficile, pieno di picchi e di strapiombi.

Gennaio.
Gennaio è iniziato con una nevicata clamorosa in tutto il nord che ha rischiato di ostacolare la mia carriera universitaria, ritardando ora dopo ora l'aereo che doveva condurmi a Bologna per il mio ultimo, sofferto, maledetto esame. L'ultimo esame è stato seguito da una settimana di febbre, giusto per non godermi il meritato riposo, da un rientro a casa temporaneo prima di risalire per le ultime fatiche...

Febbraio
Febbraio mi ha vista finalmente vergare la parola fine alla mia triennale, con il diciotto più bello della mia vita, una tesi consegnata al volo e finalmente un sospiro di sollievo... Mi ha vista volare verso il mio secondo San Valentino sardo, festeggiato con un mazzo di tulipani gialli e, in posticipo, con un concerto del poeta Guccini... Mi ha vista aprire le portiere di una macchinina rossa, regalo gigantesco e inaspettato...

Marzo.
Se dici marzo, dici laurea. Non c'è altro da commentare.
Il 24 marzo 2009, una corona d'alloro si è poggiata sulla mia testa, accompagnando un voto palindromo come il mio nome. Il 24 marzo, alcune tra le persone a me più care al mondo si sono riunite in una stanza per festeggiare il mio traguardo, in una atmosfera di amore come poche volte ho sentito. Il 24 marzo mi sono trovata seduta per terra nei portici di piazza maggiore, con un papiro appeso di fronte, un vestito da iPhone addosso e una bottiglia di Garzellino svuotata per tre quarti in mano. Il 24 marzo mi sono trovata di nuovo con una corona d'alloro addosso...e tanto basta.
Si, marzo ha avuto solo un giorno, il 24. "Dottore, dottore, dottore del buco del cul, vaffancul, vaffanculllll"

Aprile
Aprile è stato un mese di transizione. I festeggiamenti laureosi sono proseguiti nelle lande sicule con tutta la famiglia, le vacanze di Pasqua sono passate quasi in sordina, alla luce di una complicità che sembrava ritrovata, e di una calma che purtroppo ha avuto vita breve.

Maggio
Maggio è stato il mese più complicato.
Cominciato nell'idillio di un regalo di laurea da consumare, di cinque giorni nella Barcellona spagnola, a godere di un po' di estate anticipata, a sbalordirci davanti alle case di Gaudì e a rilassarci tra la Spagna in miniatura del Poble, a vagare insoddisfatti tra i costosissimi negozi Desigual... e proseguito tra attriti e fraintendimenti culminati nella crisi più imprevista che mi sarei mai aspettata di dover fronteggiare: due frasi virtuali e un monologo telefonico di mezz'ora a porre fine a una relazione durata due anni.

Giugno
Giugno ha visto il fondo e la risalita. Ogni attesa, ogni lacrima, ogni speranza di recupero o anche soltanto di spiegazioni si è infranta davanti a una frase laconica, che al tempo stesso è però stata la prima molla per la rinascita. Una settimana tra amici a Pisa e Bologna ha contribuito a darmi un assaggio della mia vita futura, il rientro mi ha visto riprendere le redini di quel che avevo lasciato, e anche questo mese il 24 è stato un giorno significativo: il primo segno di un contrappasso, in qualche modo.

Luglio
Luglio è sempre per me l'estate per eccellenza... questo luglio mi ha vista avvicinarmi a persone che non erano mai state molto presenti nella mia vita, ma che sono state la salvezza di questi mesi; mi ha vista coronare un piccolo sfizio, qualcosa che adesso posso archiviare come un bel ricordo; mi ha vista fare nottate nonostante l'insonnia e le mille scomode reazioni del mio corpo; ha visto una presenza infilarsi in sordina nelle mie giornate.

Agosto
Agosto quest'anno è stato di nuovo Lecce... una settimana intensa, ricca di concerti, di cazzate alla luce di un rapporto tra i più preziosi che io possegga, di confidenze e di serenità trasmessa reciprocamente... quella settimana è stata la vera vacanza, storpiata solo da un evento drammatico di cui credo non capiremo mai la vera entità, il vero significato. Questa vacanza ha contribuito a un avvicinamento, a mille domande che trovavano risposta, a mille curiosità suscitate e sedate, che al rientro continuavano ad alimentarne altre... L'attesa, la voglia di conoscere di più, meglio.
Il post ferragosto ha visto entrare nelle mie serate della Gentaglia che ha illuminato le ultime sere d'estate, tra discoteche improvvisate su un lungomare deserto e albe da attendere nel cortile di casa mia...

Settembre
Settembre è stato un mese di cambiamento. Dopo un favoloso after con la gentaglia appena citata, sono partita alla volta della nuova avventura universitaria, ma non solo. Sono partita in compagnia di una amica vecchia e nuova al tempo stesso, che ogni giorno assume più importanza. Sono partita con un countdown in corso, che solo sei giorni dopo ha trovato compimento. Raggiante, sono stata definita in proposito, e non posso che confermare.
Settembre è stato il mese del mio ventitreesimo compleanno, festeggiato in una notte sul prato di piazza dei miracoli, e in una giornata circondata da un mucchio di persone presenti lì, solo per me.

Ottobre
Ottobre è stato un mese complesso, a sua volta. Un mese che non avrei mai messo in conto. Un mese di treni su e giù dall'emilia, un mese di saluti, un mese di gente in visita e di stranezze standard, un mese di incontri imprevisti.
Un mese che ha cambiato tutto, un mese che ha ribaltato quello che avevo costruito fino a quel momento, senza che potessi impedirlo. E non potevo perchè forse in fondo non volevo impedirlo.

Novembre
Novembre è stato duro a sua volta. Ha comportato scelte, mi ha fatta vivere tra i dubbi di cosa potessi aspettarmi da chi mi stava intorno. Ho imparato a mie spese a non fidarmi di chi mi è vicino, e nonostante tuttora io riesca a dare molto di me, quello che ho sentito in questo periodo mi fa adesso dire "ma davvero mi posso fidare?" ogni volta che apro bocca. E per un'anima candida come me, è uno strazio.
Novembre è stato un mese faticoso, ma felice. Mi ha vista in gita scolastica in quel della Crusca, mi ha vista arrancare x seguire le lezioni, mi ha vista alla laurea di una persona cara, mi ha vista su e giù da un treno a riprendermi qualcosa, mi ha vista stressata, ma piena.

Dicembre
Dicembre sta per finire. Dopo due esami, dopo tensioni, dopo discorsi difficili, e una ritrovata serenità. Dicembre mi ha regalato un chiarimento ma non un recupero, perchè per ora non lo voglio, e mi ha regalato un ritorno che mi riempie di gioia.
Mi ha regalato il rivedere da Amico una persona che non sembra nemmeno essere stata con me tanti anni fa, perchè adesso è troppo mio amico per essere un ex, e mi ha regalato vedere sotto lo stesso tetto due persone che per me sono state e sono fondamentali, e vederle stare bene tra loro anche.
Dicembre mi ha regalato una nuova armonia, da cui spero di poter imparare qualcosa.

Non ho ancora tutto quello che voglio. Vorrei un equilibrio che ancora arranco per inseguire, e che non trovo. Ma è il mio desiderio per l'anno nuovo, e spero che io, grazie anche a chi mi sta a fianco, possa ottenerlo.
Il 2009 è stato un anno pieno. Pieno di successi e di crisi, di novità e di ritorni, d'amore e di ferite.
E d'altronde, non è altro che vita.
Tanti pensieri, in questi giorni forzatamente fermi e poco produttivi.
Uno, immediato, appena giunto.
Mi chiedo come, quando sono diventata, per certi versi, l'esatto opposto di quel che ero, di quel che professavo di essere, di quel che andavo fiera di essere. Tanto quanto prima certe cose non mi toccavano, o se anche mi toccavano riuscivo a non darlo a vedere, a razionalizzarlo per conto mio, adesso basta un istante perchè mi facciano diventare verde di bile, o talvolta di invidia, e rossa di rabbia, nei casi peggiori, tanto da rendermi gialla e acida come uno yogurt andato a male... e spesso e volentieri senza spiegare il perchè se non a me stessa, e senza potermi sfogare come vorrei, per non sentirmi rimproverare per qualcosa che so già essere una colpa, perlomeno una debolezza. Che abbia sempre mentito a me stessa credendomi più forte di ciò che sono? Che riversi sugli altri quello di cui vorrei ogni tanto essere benevola causa?

"Bisogna non esserci sempre per essere indispensabili"... frase pubblicata tempo addietro sul wall di un amico. La condivido in parte. Essere volutamente sfuggenti, non essere reperibili, negarsi...queste le trovo vigliaccate. Ma l'errore peggiore, un errore tremendamente facile da fare, è dare, e farsi dare, per scontati. E quindi non sparire, ma nemmeno precipitarsi, semplicemente far sentire con tanta delicatezza la propria presenza, da far pesare come un leggero vuoto la propria assenza... come quando è tutto a posto, ma senti, non lo so, un ciuffo di capelli dal lato sbagliato della testa, il laccio delle scarpe un po' più stretto del dovuto, insomma quel minuscolo dettaglio che sai che non è a posto, e che una volta sistemato ti fa proseguire la tua strada con un sorriso. Ecco, questa è un'arte che vorrei imparare. Perchè io sono la donna degli eccessi, io voglio, e regalo, il tutto o il niente... Col tutto alle volte rischio di soffocare, col niente rischio di mostrarmi acida e scostante anche con chi ha più bisogno, anche con chi vorrei invece colmare di attenzioni.

Una decina di giorni mi separano dal mio ritorno a casa... mi attendono vacanze di natale che spero piacevoli, mi attendono persone e cose da riordinare, mi attende un periodo che ormai da... cinque anni a questa parte si è sempre dimostrato significativo, in un modo o nell'altro, e sono curiosa di vedere in che modo lo sarà stavolta. E' inevitabile che il bilancio 2009 si avvicini. E' ancora presto, lo so... ma intanto pensavo, pensavo... e pensavo che la maggior parte degli avvenimenti si possano siglare con la parola Errore. Errori miei, o altrui, un po' di tutti, perchè tutti facciamo degli errori. C'è chi ha sbagliato nell'avere troppa fretta di giudicare. Chi ha sbagliato nel tenere per sè troppo a lungo cose che invece andavano sputate fuori, perchè dal gusto pessimo. Chi ha sbagliato per troppa sicurezza di sè, senza capire che la sicurezza non dipendeva solo da sè, ma da chi gli stava vicino. Chi ha sbagliato per ingenuità, chi si è fidato troppo e nei momenti sbagliati, delle persone sbagliate. Chi ha peccato di doppiogiochismo, pensando che non se ne sarebbe mai accorto nessuno, e invece le carte nelle maniche ci stanno scomode, e prima o poi escono. Chi ha sbagliato per troppo orgoglio, chi se l'è lasciato calpestare, chi si è messo nelle mani sbagliate.
Io? Io forse ne ho fatto almeno uno per tipo, di errore. Ma dagli errori si impara, spero. Non posso dire se ho già imparato qualcosa, so però che ho già fatto certe cose non dico per rimediare, ma per arginare la possibilità di ripetermi in futuro, perchè perseverare è diabolico... ma perdonare è divino, quindi chissà cosa mi riserveranno i prossimi mesi.

Non ho ancora, ebbene si, proprio io... non ho ancora comprato i regali di natale. Ho una bella lista che campeggia in mezzo a un bloc notes, ma la febbre, lo studio, altri impegni mi hanno impedito di abbandonarmi all'atmosfera natalizia... spero di colmare questa mia mancanza quanto prima, ma intanto, già che ci sono, un po' di regali virtuali... li faccio con un po' di anticipo, perchè alcuni devono arrivare lontano, e sapete come funzionano le poste, in periodo di festa...

A T, la capacità di seguire una linea per sè, e non per essere quello che ci si aspetta, il dono di mostrare quel che ha di buono, se c'è ancora, invece di farlo seppellire dalle macerie del materialismo e della superficialità
A T, la forza per affrontare la sua nuova avventura, un po' di soldini che male non fanno (hai giocato al winforlife?^^), delle braccia spalancate per accogliere ogni suo ritorno, e la certezza di un cuore caldo che è vicino anche da lontano.
A D, un po' di fortuna nelle questioni di cuore, qualcuno che si accorga del suo valore, che sappia andare un po' più in là della superficie e proseguire un po' al suo fianco.
A B, un sonnifero potente a base di equilibrio e serenità, un cielo stellato a fargli da custode.
A M, nulla che non abbia già, qui il regalo me lo faccio da sola, offrendo un sorriso per affrontare ogni giornata, l'ottimismo per andare avanti e la lucidità per affrontare le cose difficili.
A S, le parole chiave della mia estate: "priorità, e tempistica".
A L, una corazza contro le delusioni... meglio prevenire che curare.
A L, un po' di stabilità, e qualcuno che riesca a stargli dietro, visto che so per esperienza quanto sia difficile.

...ci sono persone a cui non so che regalare, e altri regali che non voglio fare, perchè non sarebbero graditi... ma in questa prima parte di "atmosfera natalizia", buona attesa della festa più festosa dell'anno.
E non chiedetemi perchè amo il natale, io che odio le feste comandate in cui bisogna divertirsi per forza... non lo so, ma è così. Mi sento bene, a pensare al natale. =)
"Ah, sospirava, se ci fosse un cacciavite per togliere le idee sbagliate e un martello per fissare le buone intenzioni, una chiave inglese per stringere per sempre l'amore e una sega per tagliare col passato! Ma questa attrezzeria non ce l'hanno data e, dopo aver tentennato e scricchiolato, prima o poi ci romperemo."

                                        S.Benni
Sto ancora combattendo le mie battaglie. Sto ancora fronteggiando nemici scomodi. Affogo ancora per respirare, imparo a sanguinare, fiduciosa che certe ferite si rimarginino. Ho degli alleati che voglio al mio fianco con la spada sguainata, che talvolta lancio all'avanguardia, quasi tenendomi nelle retrovie, e ho degli alleati che invece ogni volta mi riprometto di congedare, di non convocare alle armi. Ho un solo nemico, e non ho ancora capito la strategia vincente per schiacciarlo una volta per tutte, e costringerlo alla resa. La storia dimostra che le guerre lampo non funzionano (potete smentirmi?), ma qui la guerra di logoramento va avanti da troppo... avrei bisogno di una spia che mi riveli il trucco per affondare il colpo decisivo, ma temo di doverlo scoprire da sola.

Credete nei sogni? O meglio... quanto di noi credete che esprimano? sono paure, sono cose che non ammettiamo da svegli, sono cose che sappiamo ma che rimangono latenti... cosa? Un sogno mi ha turbata, stanotte. Un dettaglio tanto piccolo quanto perturbante, ad alimentare pensieri già cupi. Vedremo se sarò io a vincere, se sarà il sogno, o se ci scopriremo a combattere sullo stesso fronte. L'importante è sempre quello che mi sono ripromessa: non mentirmi.
...E sarò davvero una fenice, prima o poi.