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L'onnipresente facebook quest'anno ci propone una simpatica applicazione che fa una selezione random di tutti gli status postati nell'anno 2009. C'è già qui chi li ha incollati tutti, accompagnati dai versi di una appropriata canzone, quindi non copierò l'idea, pur avendo salvato l'elenco dei miei stati a imperitura memoria.
Quello che farò sarà usarli come spunto per un riepilogo dell'anno passato... un anno intenso, difficile, pieno di picchi e di strapiombi.

Gennaio.
Gennaio è iniziato con una nevicata clamorosa in tutto il nord che ha rischiato di ostacolare la mia carriera universitaria, ritardando ora dopo ora l'aereo che doveva condurmi a Bologna per il mio ultimo, sofferto, maledetto esame. L'ultimo esame è stato seguito da una settimana di febbre, giusto per non godermi il meritato riposo, da un rientro a casa temporaneo prima di risalire per le ultime fatiche...

Febbraio
Febbraio mi ha vista finalmente vergare la parola fine alla mia triennale, con il diciotto più bello della mia vita, una tesi consegnata al volo e finalmente un sospiro di sollievo... Mi ha vista volare verso il mio secondo San Valentino sardo, festeggiato con un mazzo di tulipani gialli e, in posticipo, con un concerto del poeta Guccini... Mi ha vista aprire le portiere di una macchinina rossa, regalo gigantesco e inaspettato...

Marzo.
Se dici marzo, dici laurea. Non c'è altro da commentare.
Il 24 marzo 2009, una corona d'alloro si è poggiata sulla mia testa, accompagnando un voto palindromo come il mio nome. Il 24 marzo, alcune tra le persone a me più care al mondo si sono riunite in una stanza per festeggiare il mio traguardo, in una atmosfera di amore come poche volte ho sentito. Il 24 marzo mi sono trovata seduta per terra nei portici di piazza maggiore, con un papiro appeso di fronte, un vestito da iPhone addosso e una bottiglia di Garzellino svuotata per tre quarti in mano. Il 24 marzo mi sono trovata di nuovo con una corona d'alloro addosso...e tanto basta.
Si, marzo ha avuto solo un giorno, il 24. "Dottore, dottore, dottore del buco del cul, vaffancul, vaffanculllll"

Aprile
Aprile è stato un mese di transizione. I festeggiamenti laureosi sono proseguiti nelle lande sicule con tutta la famiglia, le vacanze di Pasqua sono passate quasi in sordina, alla luce di una complicità che sembrava ritrovata, e di una calma che purtroppo ha avuto vita breve.

Maggio
Maggio è stato il mese più complicato.
Cominciato nell'idillio di un regalo di laurea da consumare, di cinque giorni nella Barcellona spagnola, a godere di un po' di estate anticipata, a sbalordirci davanti alle case di Gaudì e a rilassarci tra la Spagna in miniatura del Poble, a vagare insoddisfatti tra i costosissimi negozi Desigual... e proseguito tra attriti e fraintendimenti culminati nella crisi più imprevista che mi sarei mai aspettata di dover fronteggiare: due frasi virtuali e un monologo telefonico di mezz'ora a porre fine a una relazione durata due anni.

Giugno
Giugno ha visto il fondo e la risalita. Ogni attesa, ogni lacrima, ogni speranza di recupero o anche soltanto di spiegazioni si è infranta davanti a una frase laconica, che al tempo stesso è però stata la prima molla per la rinascita. Una settimana tra amici a Pisa e Bologna ha contribuito a darmi un assaggio della mia vita futura, il rientro mi ha visto riprendere le redini di quel che avevo lasciato, e anche questo mese il 24 è stato un giorno significativo: il primo segno di un contrappasso, in qualche modo.

Luglio
Luglio è sempre per me l'estate per eccellenza... questo luglio mi ha vista avvicinarmi a persone che non erano mai state molto presenti nella mia vita, ma che sono state la salvezza di questi mesi; mi ha vista coronare un piccolo sfizio, qualcosa che adesso posso archiviare come un bel ricordo; mi ha vista fare nottate nonostante l'insonnia e le mille scomode reazioni del mio corpo; ha visto una presenza infilarsi in sordina nelle mie giornate.

Agosto
Agosto quest'anno è stato di nuovo Lecce... una settimana intensa, ricca di concerti, di cazzate alla luce di un rapporto tra i più preziosi che io possegga, di confidenze e di serenità trasmessa reciprocamente... quella settimana è stata la vera vacanza, storpiata solo da un evento drammatico di cui credo non capiremo mai la vera entità, il vero significato. Questa vacanza ha contribuito a un avvicinamento, a mille domande che trovavano risposta, a mille curiosità suscitate e sedate, che al rientro continuavano ad alimentarne altre... L'attesa, la voglia di conoscere di più, meglio.
Il post ferragosto ha visto entrare nelle mie serate della Gentaglia che ha illuminato le ultime sere d'estate, tra discoteche improvvisate su un lungomare deserto e albe da attendere nel cortile di casa mia...

Settembre
Settembre è stato un mese di cambiamento. Dopo un favoloso after con la gentaglia appena citata, sono partita alla volta della nuova avventura universitaria, ma non solo. Sono partita in compagnia di una amica vecchia e nuova al tempo stesso, che ogni giorno assume più importanza. Sono partita con un countdown in corso, che solo sei giorni dopo ha trovato compimento. Raggiante, sono stata definita in proposito, e non posso che confermare.
Settembre è stato il mese del mio ventitreesimo compleanno, festeggiato in una notte sul prato di piazza dei miracoli, e in una giornata circondata da un mucchio di persone presenti lì, solo per me.

Ottobre
Ottobre è stato un mese complesso, a sua volta. Un mese che non avrei mai messo in conto. Un mese di treni su e giù dall'emilia, un mese di saluti, un mese di gente in visita e di stranezze standard, un mese di incontri imprevisti.
Un mese che ha cambiato tutto, un mese che ha ribaltato quello che avevo costruito fino a quel momento, senza che potessi impedirlo. E non potevo perchè forse in fondo non volevo impedirlo.

Novembre
Novembre è stato duro a sua volta. Ha comportato scelte, mi ha fatta vivere tra i dubbi di cosa potessi aspettarmi da chi mi stava intorno. Ho imparato a mie spese a non fidarmi di chi mi è vicino, e nonostante tuttora io riesca a dare molto di me, quello che ho sentito in questo periodo mi fa adesso dire "ma davvero mi posso fidare?" ogni volta che apro bocca. E per un'anima candida come me, è uno strazio.
Novembre è stato un mese faticoso, ma felice. Mi ha vista in gita scolastica in quel della Crusca, mi ha vista arrancare x seguire le lezioni, mi ha vista alla laurea di una persona cara, mi ha vista su e giù da un treno a riprendermi qualcosa, mi ha vista stressata, ma piena.

Dicembre
Dicembre sta per finire. Dopo due esami, dopo tensioni, dopo discorsi difficili, e una ritrovata serenità. Dicembre mi ha regalato un chiarimento ma non un recupero, perchè per ora non lo voglio, e mi ha regalato un ritorno che mi riempie di gioia.
Mi ha regalato il rivedere da Amico una persona che non sembra nemmeno essere stata con me tanti anni fa, perchè adesso è troppo mio amico per essere un ex, e mi ha regalato vedere sotto lo stesso tetto due persone che per me sono state e sono fondamentali, e vederle stare bene tra loro anche.
Dicembre mi ha regalato una nuova armonia, da cui spero di poter imparare qualcosa.

Non ho ancora tutto quello che voglio. Vorrei un equilibrio che ancora arranco per inseguire, e che non trovo. Ma è il mio desiderio per l'anno nuovo, e spero che io, grazie anche a chi mi sta a fianco, possa ottenerlo.
Il 2009 è stato un anno pieno. Pieno di successi e di crisi, di novità e di ritorni, d'amore e di ferite.
E d'altronde, non è altro che vita.
Tanti pensieri, in questi giorni forzatamente fermi e poco produttivi.
Uno, immediato, appena giunto.
Mi chiedo come, quando sono diventata, per certi versi, l'esatto opposto di quel che ero, di quel che professavo di essere, di quel che andavo fiera di essere. Tanto quanto prima certe cose non mi toccavano, o se anche mi toccavano riuscivo a non darlo a vedere, a razionalizzarlo per conto mio, adesso basta un istante perchè mi facciano diventare verde di bile, o talvolta di invidia, e rossa di rabbia, nei casi peggiori, tanto da rendermi gialla e acida come uno yogurt andato a male... e spesso e volentieri senza spiegare il perchè se non a me stessa, e senza potermi sfogare come vorrei, per non sentirmi rimproverare per qualcosa che so già essere una colpa, perlomeno una debolezza. Che abbia sempre mentito a me stessa credendomi più forte di ciò che sono? Che riversi sugli altri quello di cui vorrei ogni tanto essere benevola causa?

"Bisogna non esserci sempre per essere indispensabili"... frase pubblicata tempo addietro sul wall di un amico. La condivido in parte. Essere volutamente sfuggenti, non essere reperibili, negarsi...queste le trovo vigliaccate. Ma l'errore peggiore, un errore tremendamente facile da fare, è dare, e farsi dare, per scontati. E quindi non sparire, ma nemmeno precipitarsi, semplicemente far sentire con tanta delicatezza la propria presenza, da far pesare come un leggero vuoto la propria assenza... come quando è tutto a posto, ma senti, non lo so, un ciuffo di capelli dal lato sbagliato della testa, il laccio delle scarpe un po' più stretto del dovuto, insomma quel minuscolo dettaglio che sai che non è a posto, e che una volta sistemato ti fa proseguire la tua strada con un sorriso. Ecco, questa è un'arte che vorrei imparare. Perchè io sono la donna degli eccessi, io voglio, e regalo, il tutto o il niente... Col tutto alle volte rischio di soffocare, col niente rischio di mostrarmi acida e scostante anche con chi ha più bisogno, anche con chi vorrei invece colmare di attenzioni.

Una decina di giorni mi separano dal mio ritorno a casa... mi attendono vacanze di natale che spero piacevoli, mi attendono persone e cose da riordinare, mi attende un periodo che ormai da... cinque anni a questa parte si è sempre dimostrato significativo, in un modo o nell'altro, e sono curiosa di vedere in che modo lo sarà stavolta. E' inevitabile che il bilancio 2009 si avvicini. E' ancora presto, lo so... ma intanto pensavo, pensavo... e pensavo che la maggior parte degli avvenimenti si possano siglare con la parola Errore. Errori miei, o altrui, un po' di tutti, perchè tutti facciamo degli errori. C'è chi ha sbagliato nell'avere troppa fretta di giudicare. Chi ha sbagliato nel tenere per sè troppo a lungo cose che invece andavano sputate fuori, perchè dal gusto pessimo. Chi ha sbagliato per troppa sicurezza di sè, senza capire che la sicurezza non dipendeva solo da sè, ma da chi gli stava vicino. Chi ha sbagliato per ingenuità, chi si è fidato troppo e nei momenti sbagliati, delle persone sbagliate. Chi ha peccato di doppiogiochismo, pensando che non se ne sarebbe mai accorto nessuno, e invece le carte nelle maniche ci stanno scomode, e prima o poi escono. Chi ha sbagliato per troppo orgoglio, chi se l'è lasciato calpestare, chi si è messo nelle mani sbagliate.
Io? Io forse ne ho fatto almeno uno per tipo, di errore. Ma dagli errori si impara, spero. Non posso dire se ho già imparato qualcosa, so però che ho già fatto certe cose non dico per rimediare, ma per arginare la possibilità di ripetermi in futuro, perchè perseverare è diabolico... ma perdonare è divino, quindi chissà cosa mi riserveranno i prossimi mesi.

Non ho ancora, ebbene si, proprio io... non ho ancora comprato i regali di natale. Ho una bella lista che campeggia in mezzo a un bloc notes, ma la febbre, lo studio, altri impegni mi hanno impedito di abbandonarmi all'atmosfera natalizia... spero di colmare questa mia mancanza quanto prima, ma intanto, già che ci sono, un po' di regali virtuali... li faccio con un po' di anticipo, perchè alcuni devono arrivare lontano, e sapete come funzionano le poste, in periodo di festa...

A T, la capacità di seguire una linea per sè, e non per essere quello che ci si aspetta, il dono di mostrare quel che ha di buono, se c'è ancora, invece di farlo seppellire dalle macerie del materialismo e della superficialità
A T, la forza per affrontare la sua nuova avventura, un po' di soldini che male non fanno (hai giocato al winforlife?^^), delle braccia spalancate per accogliere ogni suo ritorno, e la certezza di un cuore caldo che è vicino anche da lontano.
A D, un po' di fortuna nelle questioni di cuore, qualcuno che si accorga del suo valore, che sappia andare un po' più in là della superficie e proseguire un po' al suo fianco.
A B, un sonnifero potente a base di equilibrio e serenità, un cielo stellato a fargli da custode.
A M, nulla che non abbia già, qui il regalo me lo faccio da sola, offrendo un sorriso per affrontare ogni giornata, l'ottimismo per andare avanti e la lucidità per affrontare le cose difficili.
A S, le parole chiave della mia estate: "priorità, e tempistica".
A L, una corazza contro le delusioni... meglio prevenire che curare.
A L, un po' di stabilità, e qualcuno che riesca a stargli dietro, visto che so per esperienza quanto sia difficile.

...ci sono persone a cui non so che regalare, e altri regali che non voglio fare, perchè non sarebbero graditi... ma in questa prima parte di "atmosfera natalizia", buona attesa della festa più festosa dell'anno.
E non chiedetemi perchè amo il natale, io che odio le feste comandate in cui bisogna divertirsi per forza... non lo so, ma è così. Mi sento bene, a pensare al natale. =)
"Ah, sospirava, se ci fosse un cacciavite per togliere le idee sbagliate e un martello per fissare le buone intenzioni, una chiave inglese per stringere per sempre l'amore e una sega per tagliare col passato! Ma questa attrezzeria non ce l'hanno data e, dopo aver tentennato e scricchiolato, prima o poi ci romperemo."

                                        S.Benni
Sto ancora combattendo le mie battaglie. Sto ancora fronteggiando nemici scomodi. Affogo ancora per respirare, imparo a sanguinare, fiduciosa che certe ferite si rimarginino. Ho degli alleati che voglio al mio fianco con la spada sguainata, che talvolta lancio all'avanguardia, quasi tenendomi nelle retrovie, e ho degli alleati che invece ogni volta mi riprometto di congedare, di non convocare alle armi. Ho un solo nemico, e non ho ancora capito la strategia vincente per schiacciarlo una volta per tutte, e costringerlo alla resa. La storia dimostra che le guerre lampo non funzionano (potete smentirmi?), ma qui la guerra di logoramento va avanti da troppo... avrei bisogno di una spia che mi riveli il trucco per affondare il colpo decisivo, ma temo di doverlo scoprire da sola.

Credete nei sogni? O meglio... quanto di noi credete che esprimano? sono paure, sono cose che non ammettiamo da svegli, sono cose che sappiamo ma che rimangono latenti... cosa? Un sogno mi ha turbata, stanotte. Un dettaglio tanto piccolo quanto perturbante, ad alimentare pensieri già cupi. Vedremo se sarò io a vincere, se sarà il sogno, o se ci scopriremo a combattere sullo stesso fronte. L'importante è sempre quello che mi sono ripromessa: non mentirmi.
...E sarò davvero una fenice, prima o poi.
E non ho voglia.
E sono stanca, terribilmente stanca.
E il tempo è sempre troppo poco, e le cose da fare troppe.
E vorrei fare tutto e mi sembra di non riuscire a fare niente.
E mi sembra di non godermi quello che di buono c'è.
E mi dà fastidio stare male, e mi dà fastidio agitarmi, e non sopporto di non sentirmi padrona.
E vorrei cancellare quello che mi fa soffrire.

E vorrei qualcos'altro che forse ancora non so.
Ognuno di noi è colmo di pregi e difetti... i pregi a volte non si notano e a volte si esaltano pure troppo, e i difetti uguale, alcuni si acuiscono e si considerano più vincolanti di quanto non siano in realtà, altri non si notano nemmeno, finchè qualcuno stufo di sopportarli non ce li sbatte in faccia.
Di me... in linea di massima non so dire quali siano gli uni e gli altri; tendo talvolta a sminurmi, talvolta a colpevolizzarmi troppo, e a volte invece a esaltarmi o ad assolvermi troppo in fretta... Di tutti i miei pregi e difetti, siete pur invitati a fare l'elenco, se volete, ma se sto parlando di questo argomento è perchè me ne viene in mente uno che forse, se pure agli altri potrà sembrare quasi innocuo, per me è lacerante... un ENORME bug nel mio carattere è la necessità impellente di piacere. Ho bisogno di sentirmi apprezzata, di sentire valorizzare quel che faccio, di sentirmi benvoluta, di primeggiare nei cuori di chi mi sta a cuore (bisticcio di parole assolutamente voluto, per chi avesse da criticare il mio italiano)...
Direte che è naturale, in realtà a suo modo è una tortura... non mi condiziona al punto di voler essere qualcosa di diverso da me, pur di piacere, questo no: troppa superbia mi appartiene, per  pensare di modificarmi radicalmente in funzione di qualcun altro... però soffro quando non sono al primo posto nell'affetto di chi mi è vicino, soffro nel non vedermi preferire, soffro quando qualcuno mi si allontana, soffro quando qualcuno che stimo non ricambia la mia stima, quando qualcuno che mi manca non sente la mia mancanza (o se la sente, non parla...) ...è lacerante, a suo modo, un modo leggero ma insistente.
Certo, questa stessa cosa mi ha anche portato ad aprirmi a mille cose diverse...voler piacere al mondo mi ha anche spinta a interessarmi a mille mondi diversi, a incuriosirmi verso cose che non facevano parte del mio ambiente, a conoscere settori che molte altre fanciulle interessate solo a trucco&parrucco nemmeno immaginano... Come mi disse P: "sei affascinante perchè sei interessata e interessante"... non so se sia vero che sono affascinante e interessante, so che è vero che sono interessata, che la curiosità, l'ascolto, la comprensione che offro non sono fittizie, non sono solo pose... e in effetti mi sono più volte accorta di piacere proprio per questo...
Che mi piaccia piacere, è una schiavitù. Mi capita in ogni piccola cosa, solo io so quanto gongolo quando mi si dice che ho fatto qualcosa bene, quando catturo l'attenzione di qualcuno, quando faccio un intervento corretto o interessante in facoltà...
Maledizione a me, questa è la mia stupida, stupida vanità.
Finalmente ritrovo il tempo per me e per queste pagine... ne sono stata lontana troppo a lungo, ma sono stata troppo impegnata, troppo carica emotivamente e fisicamente per trovare la pace necessaria a scrivere...

Lo faccio adesso, un pomeriggio di una domenica un po' uggiosa, passata da sola in casa e finalmente con la possibilità di un po' di relax, che fino ad ora lauree, spostamenti, conferenze, impegni mi hanno sottratto... 

Mi sento un po' come questa giornata, oggi... grigia, un po' malinconica, senza far nulla ma senza sentirmi vuota... d'altronde le domeniche mi fanno sempre sentire un po' così, ricordo di avere già scritto qualcosa a riguardo e non voglio ripetermi. Però oggi mi piace. Oggi mi sta bene addosso un po' di calma, un po' di vuoto, un po' di nostalgia, specie se accompagnati da Noa in sottofondo che mi canta Eye in the sky...

Ferma, di questo ho bisogno. Di stare ferma. E' come se avessi un Fast Forward e un Rewind premuti contemporaneamente addosso, ognuno nel suo settore... il tempo mi sta sfuggendo tra le dita, manca un mese a Natale, e nella mia testa ci sono progetti, esami, regali, incontri, scontri, riflessioni, immagini, tutto all'insegna del Tempo... tempo che scarseggia, tempo che manca a qualcosa, tempo dell'attesa, conti alla rovescia, tempo che è già passato... 



Una delle mie riflessioni più frequenti, al momento, riguarda come mi vedono gli altri. La causa è sempre la stessa, l'avere dato a volte immagini di me ambigue, che hanno prodotto effetti che non erano assolutamente nei miei intenti. Mi chiedo se siano gli altri a giudicarmi in modo erroneo, se semplicemente non mi conoscano, se abbiamo parametri di valutazione diversi per cui anche opinioni parecchio discordanti siano inevitabili, o se invece sia effettivamente io a sbagliare qualcosa, a dover modificare certi atteggiamenti... Di base, non mi importa molto delle opinioni altrui, o meglio, mi interessano quelle di alcuni soggetti selezionati, dopodichè le altre magari le ascolto, ma non condizionano il mio agire... certo,questo però finchè in quello che faccio non rischio di coinvolgere in modo indiretto anche altre persone... a quel punto, è lecito che io mi chieda cosa sia giusto e cosa no? e se quello che è giusto per me vada bene in tutti i contesti? Filosofeggiamenti spinti, stasera... 



Per il resto... un episodio di gelosia ha innervosito alcuni e personalmente fatto molto ridere la sottoscritta... capisco il nervoso di M, ma onestamente, non importandomi della persona, essendo la sua reazione un atteggiamento decisamente infantile e soprattutto immotivato, dato che da parte mia non ha il benchè minimo motivo di ingelosirsi... a quel punto, mi fa ridere. Perchè non mi perdo nulla, mentre qualcun altro si fa il sangue acido alle mie spalle... buon per lei... XD



Certe cose si aggiungono, certe cose si costruiscono, certe cose mi mancano. Sogni irritanti vengono a turbare il mio già scarso riposo, lo stress si accumula e il mio corpo ne risente, la paura ancora purtroppo non è del tutto debellata, i miei timori per la sopravvivenza continuano a non darmi la tregua che meriterei... ma pazienza. Anche qui, Tempo. Tempo perchè tutto vada via, tempo perchè le cose prendano la loro giusta piega. Come sempre ormai, Lascio che sia. 
Mi piace l'idea di vivere in una città con un fiume. La mia città natale è vicina al mare, e anche quello ha decisamente il suo significato, ma il fiume è tutta un'altra emozione.
Intanto, hai sempre la possibilità di passarci sopra, di attraversarlo o di costeggiarlo. Puoi seguirne il corso o andare nella direzione opposta, oppure passare da una parte all'altra. A prescindere dalle necessità logistiche quotidiane nel fare una cosa del genere, io lo trovo a suo modo profondamente simbolico, non vi pare?
Il fiume poi, come il mare, è soggetto all'azione degli agenti atmosferici. Il sole lo fa brillare, il tramonto lo fa sparire in una nube rossa, la calma piatta della sera, mista alle luci artificiali della città, lo fanno apparire finto, quasi una distesa di gelatina luccicante. La pioggia e il vento, poi, lo scuotono, lo agitano, lo tempestano.
Qualche giorno fa stavo attraversando il ponte diretta verso le mie lezioni del giorno. C'era un clima terribile, il mio ombrello non voleva saperne di concedermi il giusto riparo, il vento era tagliente e la pioggia non dava tregua... ecco, io in quel momento, guardando il fiume agitato, grigio e irrequieto, l'ho sentito come... un prolungamento di me. Era il riflesso di quello che mi si stava agitando dentro. Io ero l'Arno, in quel breve tratto di ponte di mezzo.
Un breve istante in cui mi sono sentita al mio posto nonostante tutta la mia agitazione, nonostante i miei tormenti e il mio grigiore, perchè non ero sola. Ecco un altro aspetto bello del fiume.
Anche adesso diluvia, più o meno come quel giorno. Stavolta, però, niente Arno a scorrermi dentro. Da casa, da dietro i vetri della mia finestra, sembra che la tempesta là fuori non possa scalfirmi... godo della calma di chi è al riparo... di solito, è la calma prima della tempesta. In questo caso, pare che sia durante. A me non resta che arrivare al dopo. Chissà se domani pioverà ancora?
Rosso.
Rosso fuoco, rosso rabbia, rosso passione, rosso sangue, rosso carne... rosso.
Bianco... bianco purezza, dolcezza, bianco di un'anima semplice, serena, bella.
Blu. Blu del profondo, dell'abisso, dell'inconoscibile, scuro come la notte ma luccicante di stelle, fondo come il mare ma con un relitto prezioso tra i flutti...
Arancione. Arancio vivo, determinato, diretto, un colore che ti va dritto agli occhi, che ti si mostra, che si mescola a fatica ad altri ma che non ignori.
Viola. Viola come somma di altri due, viola che unito al bianco si schiarisce nel delicato rosa, viola che a fianco all'arancio non si intona ma colpisce.


E una matita di quelle con la punta mista, di quelle che mescolano varie tonalità, quelle con cui si giocava da bambini. Una matita che queste tinte le contiene tutte.
Stop.

Finalmente un momento per me, e me soltanto. Non me ne vogliano amici, visitatori, coinquilini, giorni frenetici e ineguagliabili, ma non vedevo l'ora di avere quattro pareti che si chiudessero solo su di me. 

Quest'ultima settimana è stata un turbine di eventi e di emozioni.

Ho fatto cose che il senso comune definirebbe folli, che chi le ha subite giustamente biasima, che chi c'era in mezzo per forza di cose condivide, e che io non potevo in alcun modo evitare, non senza essere in primo luogo scorretta verso qualcosa che sentivo scorrere profonda e viscerale.

"Si dice che ad ogni rinuncia corrisponda una contropartita considerevole"... citazione polivalente, ma nessuna delle sue infinite valenze manca di senso. Ho affrontato una contropartita sui gradini di una chiesa che non era quella che doveva essere, in una città che non ha ospitato quello che ci si aspettava. Ho affrontato contropartite prima e dopo quel momento. Ma quel verso inglese di una canzone che per altro prima di questi giorni ho sempre detestato, in quanto sopravvalutata, continua a girarmi in mente. Non è vero che non c'era posta in gioco, la posta c'è sempre, e forse in questo caso era anche più alta di molti altri giochi... è vero che io non ho giocato per vincere, nè per perdere. Ho corso una staffetta alla cieca. Se vinco, se perdo, sarà il cronometro a deciderlo, saranno quelli a cui, bendata, passerò il testimone. 

"A candle that burns from both sides"... inizio a pensare che non fosse esattamente una candela, ma un esplosivo. 

"Porte che si chiudono, portoni che si aprono"... anche questa è una citazione polivalente. Vale, io penso, un po' per tutti noi.

Mi ricorda un po' l'ascensore di casa mia. E' un modello di quelli vecchi, con la doppia porta, interna ed esterna...se non sono entrambe ben chiuse, il congegno non si attiva. Sembra un po' quello che ho fatto io... voltando le spalle alla porta, ho cercato di andare su senza notare che le porte non erano ben chiuse. Si, ha funzionato... ma proprio perchè non era il modo corretto di avviarlo, giunta al piano non mi avrebbe mai lasciata uscire. Sono tornata indietro, ho chiuso le porte nel modo giusto... Ma a quel punto c'era troppo carico. Ho dovuto chiedere, a malincuore, che qualcuno restasse a terra. E pur sapendo che era la sola opportunità perchè il mio ascensore funzionasse, tornasse a salire, beh, è sempre...scortese dire che non c'è spazio.



Alle porte. Ad ogni direzione in cui possano chiudersi, e aprirsi, sulla vita di ognuno di noi. Sperando che ci guidino verso il posto che meritiamo, bello o brutto che sia. A che ognuno di noi trovi la chiave per aprire tutte quelle che ritiene di voler attraversare, possegga le chiavi giuste per sigillare quelle che non vuole più incrociare, e abbia qualcuno che al momento opportuno attraversi con lui i cancelli dorati del paradiso. 

Pentola troppo guardata non bolle mai... mi ero girata, e l'acqua ha cominciato a gorgogliare, a straripare dal suo recipiente. Un po' d'acqua è scolata sui fornelli. Un po' mi è caduta addosso, nel tentativo di toglierla dal fuoco. Mi sono scottata con i manici, come mia abitudine, pensando di essere invulnerabile al calore del metallo rovente. L'acqua bollente è scivolata via, resta da vedere cosa è rimasto in pentola.
In genere mi piace cucinare, mi piace come cucino. Ma gli ingredienti devono essere buoni, la cottura durare il tempo giusto, il sale nelle dosi esatte. Forse ho esagerato con le spezie... Affamata, comunque, ho mangiato di gusto. Me ne è avanzato un po'... non rimane che da conservarlo, certe cose sono buone anche un po' più in là, dopo la cottura. Certo non le minestre, è risaputo che la minestra riscaldata non è appetibile. Vedremo cosa è rimasto, se ha ancora un po' di sapore. Ci spero, sennò che mangio domani per pranzo?! ;)


κἁθαρσις... già. attraverso stiletti sottili e affilati, piantati nei punti giusti, o in quelli dove fa più male. attraverso vasi di pandora scoperchiati. attraverso una parola di cinque lettere (o sette, dipende).
Time after time, sempre.

Era da un po' di giorni che aspettavo di trovarmi di nuovo davanti a questa pagina, ma il tempo è tiranno e a meno di non avere un paio di cloni non avrei potuto trovare il tempo per fare tutto e anche questo...
Il mio weekend è iniziato venerdì mattina e finito oggi.
Venerdì mattina, difatti, visita di amici direttamente dalla terra sicula... inizia il tour de force! Recupero in stazione, colazione in giro, pranzo e cazzeggio casalingo tra video compromettenti -non è come sembra!- coccole, grattini, biscotti e partite a carte... la sera ci vede poi a spasso per le vie del centro, a brindare a suon di birra all'Orzo Bruno e a fare discorsi pseudofilosofeggianti, in massima parte per effetto dell'alcol... su cosa sia giusto e sbagliato in un rapporto, su dove finisca la libertà e dove inizi il rispetto, su convinzioni morali, sociali, religiose... il tutto animato da uno spirito donchisciottesco tanto ammirevole negli intenti quanto non necessario nei fatti: per certe cose basta parlare, basta fare chiarezza, basta che si sappia dove tracciare una linea.
Il sabato, dopo una sana dormita, il pomeriggio ci ha visti in giro sotto la torre e poi in gita turistica a Lucca by night... al rientro, mega panino e altra birra, e altra nottata consumata tra canti disney a squarciagola e cazziate reciproche... La domenica prevedeva una gita in quel di Firenze, ma il sonno ha preso il sopravvento, e così ce ne siamo pigramente rimasti tra le quattro mura di casa, ingannando il pomeriggio con una ricca partita di poker in cui io e M abbiamo dimostrato di nuovo la nostra sorellanza, e un culo equamente distribuito tra le nostre due parti... beh, ci ho pagato la cena x tutti perlomeno =) Serata cinematografica davanti a Tarantino, "Bastardi senza Gloria" -io l'avevo già visto, ma non mi è dispiaciuto tornarci... gran film- e conclusione serata in giro in una Pisa deserta... evento leggermente drammatico a fine serata, con M che in una sfida di corsa con L sbatte sul muro per fermarsi e si fa male al polso...ho avuto conferma poco fa che è rotto, accidenti... brutti cazzoni, stare attenti no?! Infine, spaghettata e biscotti alle tre del mattino, e rottura finale dello standard, tutti in camera mia insieme ad aspettare l'ora di dirci Arrivederci...
Weekend intenso, ricco. Di affetto, di discorsi, di incomprensioni o di comprensioni assolute, di risate, di cazzeggio, di foto... in attesa di Natale per ritrovarci.
It's weird, but it's good till we are both all right... I feel sure, I have no doubt.

Dopo nemmeno tre ore di sonno...ci si rimette in marcia. Bologna mi aspetta per festeggiare la laurea di un amico, ma intanto se ne approfitta per anticipare l'arrivo e godere di un po' di tempo tutto per noi... nonostante nessuno dei due fosse al massimo della forma -e non credere che non l'abbia apprezzato...anche se non voglio che ti distrugga!- il pomeriggio è stato fruttuoso... meno a rischio di arresto del solito, ma diversamente intenso... tra confidenze sbucate casualmente davanti a una tisana color puffo, un salto in una facoltà ancora mia anche se non più mia, e...qualcosa che non si sa come, perchè, da dove, ma è saltato fuori...e d'altronde premeva per uscire da un po', per cui ha spintonato la porta e ha fatto saltare a gambe all'aria tutti quei cattivi che gli bloccavano il passaggio...
Really, I know, but I don't care.
Just like a Lybra, you just have to see which side is carrying the biggest weight... in this case, a weight of happiness, a weight of shivers running along my shoulders, a weight of emotions, a weight of Love. There's just so much on this pan that the other one is almost invisible, or at least so light that cannot compete... no time, distance, weirdness is going to make the pan fill enough. Yes, I know that just adding or removing something from each side can change what's going on the lybra. But I'm not going to worry about it prematurely.

Bologna, poi... è sempre un pezzo di me. E' un pezzo di casa, un pezzo di vita, un pezzo di cuore. Penso non smetterò mai di sentirla mia, di sentirmi al mio posto quando cammino tra le sue vie sempre familiari, anche se cambiano le vetrine, anche se qualcosa chiude e qualcosa riapre...
Lunedì sera, preparativi per la laurea del martedì... un mucchio di persone unite per festeggiare N, giunto alla fine del suo percorso. Circondato da gente dalla più svariata provenienza e dai più svariati legami nei suoi confronti, mi ha regalato di assistere ad una delle lauree più divertenti, ma nel contempo più commoventi a cui sia mai stata... non parlerà magari molto spesso di cosa prova, ma quelle tre pagine, quelle sue parole delle sera, e poco importa se fosse già quasi ubriaco, hanno mostrato il pieno e il bello della sua persona... se già pur non essendo strettissimi lo stimavo, adesso lo apprezzo ancora di più... e auguro il meglio a lui e alla preziosa consorte che ha al fianco...
That's when you say "it's not like it seems". Under a funny face, a big heart.

Quanto a me... sono ancora schiava di cose che non comprendo appieno, che controllo solo parzialmente, di cui mi riesce difficile calcolare l'entità. E non lo sopporto, perchè mi sento come in quel detto 'tra il dire e il fare...'. Perchè sembra quasi che certe cose arrivino apposta a dimostrarmi che oltre un certo punto non posso andare, che non ho il pieno libero arbitrio sulla mia vita. E per una come me è insopportabile.
I just want to smile without shadows in my eyes... I just want to look at me without finding something wrong... I just want to feel free, to feel strong, to feel safe...

Oggi, finalmente, rientrata a casa, e si spera nei ranghi. Dopo una breve ma intensa colazione, dopo altri minuti rubati al tempo tiranno e chiusi tra parentesi con un sorriso, nonostante stanchezza, malesseri, cattivi pensieri, un treno mi ha riportato a casa... Oggi, fino alle nove, tempo per me, per un po' di riposo e in attesa di rimettermi in pista. Mi sento persa, troppe cose, troppa fretta, troppo di corsa... ho bisogno di ordine. E poi posso correre di nuovo.
Run, Anny... Yes, I run, but I want to stop in the right stations. Like an old song says, "I don't want to miss a thing"... in truth that she learned, in times that she cried, in bridges she built... daylights, sunsets,midnights, cups of coffee.

[...l'inglese sarà sicuramente pessimo....perdonatemi...!!!]
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...bello sapere che solo una ristretta cerchia di eletti sa il vero significato di questa frase...e possa vedere, ricordare, immaginare il sorriso che accompagna un pensiero simile. Perchè sorrido, si. Il tempo sembra essere volato, e chissà cos'altro passerà sotto questo cielo, che da poco è diventato lo stesso...
Weekend in trasferta,questa settimana... per ovviare agli ostacoli organizzativi che il tempo e gli impegni ci parano davanti, ma anche, e soprattutto, per entrare a sbirciare in un mondo di cui fino a sabato sera avevo sempre e soltanto sentito parlare... un mondo di cui ero curiosa ma anche un po' spaventata, più per la sua importanza che per l'ambiente in sè... Beh, l'effetto è stato indubbiamente positivo: divertimento, risate, cazzeggio fino a tardi nonostante la stanchezza, e la sensazione di non sentirmi affatto fuori posto...
Poi beh, da un certo punto in poi il tempo è diventato solamente un contorno a circondare due sagome... una visita a un posto importante, poi beh... la conferma ad una previsione fatta durante la serata, che effettivamente nonostante l'imbarazzo -io nuuuuu! XD- si è rivelata azzeccata... e sinceramente ci stava tutta =D Il giorno dopo, sveglia presto e dopo una mattinata casalinga e una conoscenza tanto temuta quanto fugace, pranzetto fuori -con la scena più romantica del mondo, avanti, invidiateci, quale coppia può godere nel condividere alla Lilli&IlVagabondo un anello di cipolla fritto?!?! XD- e gitarella fuori porta in un posto magnifico, sotto un sole splendido...e difatti parecchia gente aveva avuto la nostra stessa idea =)
Caffè e gelato in centro, e poi è già ora di andare... sempre troppo breve. Ma pazienza. Attenderemo la prossima.
Chiarito, spero, un piccolo punto in sospeso... alla fine, siamo di corsa, e come abbiamo visto ci sono pure gli ostacoli... ma insomma, ci si allena, si salta sempre più in alto, l'importante è volerlo. E non è una gara, ma una staffetta, e si sta in squadra insieme... ^^

Oggi, ritornata alla solita vita...cavoli, il tempo è cambiato di botto, mi ha accolta un freddo inaspettato, e una lezione sostitutiva assolutamente imprevista: sarebbe potuta essere utile, certo, sarò una perfetta redattrice di tesi, dopo avere sentito per filo e per segno ogni minuscolo dettaglio del layout di pagine e frontespizio... ma direi che non è necessario fare una lezione universitaria per saperlo! Anzi, tre... c'è anche lunedì prossimo! Ceeeeeeerto che ci vengo...come no!
Il prof poi era veramente, come dire... democratico: determinate diciture non le dovevamo usare MAAAAAAAAAAAI PIUUUUUUUU', e alcuni simboli li potevamo trovare SOOOOOOOLOOOOO LIIIIIII'.... ahahaha quante risate, è stata rinominata la lezione dell'Art Attack della terza età!!!!!
Now, nuova settimana, nuovi progetti...amici in visita dalla lontana Sicilia per il weekend, laurea di amico il prossimo martedì (e amica amicissima da sostenere moralmente in questa occasione, in una sfida tra fantasmi del passato, familiari potenzialmente invadenti e angeli dagli occhi blu e dalla voce melodiosa...) vedremo che ne sarà, in attesa di nuovi progetti, di Lucca, di un altro amico in visita, e di tutto il resto... tempo che passa, cose da fare, tutto di fretta ma... va bene. "It's a new life...for me...and I'm feeling good" =)
Da bambini, ci piaceva fare un gioco. Non era uno di quelli che facevamo più spesso, ma comunque ogni tanto si vedeva in atto.
 Si vedeva un gruppo di ragazzini appoggiati alla parete del porticato, e di fronte a loro uno seduto invece sui gradini del portone; e si vedeva poi questo gruppo di ragazzini avvicinarsi al portone con strani movimenti, salti, o passetti all'indietro...
Ops, scusate, ho dimenticato l'audio... questi fanciulli, prima di muoversi, declamavano con voce fiera "O regina reginella, quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello con la fede e con l'anello?" e dall'alto dei suoi gradini, quell'altro replicava "Quattro passi di gatto", o "Tre passi di formica", o ancora "Un passo da canguro", o il temibile "sei passi da gambero"... ed ecco spiegato l'andare a quattro zampe, o il muoversi contando i millimetri, i grandi salti o il camminare all'indietro... Era un'avventura in poche piastrelle ma con tanta fantasia, dove gli avventori erano giovani cavalieri pronti ad affrontare aspri terreni e avversità per offrire eterna fedeltà, e chiedere in sposa, una giovane e avvenente principessa chiusa nella sua torre...
Vedo, dunque, uno di questi baldi avventurieri in tenuta bianca e celeste, che sembra dapprima essere il favorito della reginetta, la quale gli permette, con 12 passi da formica, 5 da gatto, e 2 da canguro, di giungere quasi ai piedi del porton...pardon, della torre; quando però sembra fatta, ecco che il capriccio della principessa gli impone passi da gambero, tanti e tali da riportarlo quasi sulla linea di partenza.
Disperato, non sa che fare: rinunciare all'impresa, lasciando che altri più veloci, più pazienti o più fortunati di lui conquistino la sua bella? O riprendere tenacemente la marcia, sperando di rientrare nelle sue grazie e che quindi lo aiutasse di nuovo a giungere al castello?
Vedo quel ragazzino...ci sta pensando, c'è rimasto male, i passi da gambero non li voleva fare... vorrei dirgli qualcosa, ma cosa? Spingerlo a rimettersi in gioco, o consolarlo nel suo andare via?
Nonostante la stanchezza sia a livelli esponenziali, stasera, sento l'irrefrenabile attrazione verso questa pagina bianca...
Le lezioni, mio impegno fondamentale del momento. Stanno riempiendo a poco a poco le mie giornate, sono ancora agli inizi, alcune sono già entrate nel vivo, altre sono ancora alla fase presentazione, ma nel complesso quasi tutte sono fonte di stimoli vari e sempre nuovi... oggi uscita di lì mi sentivo sì stanca, distrutta, ma... piena. Piena di voglia di fare, piena di interesse per quello che avevo sentito, piena di curiosità per quello che avrei sentito dopo, lieta di fare finalmente quello che mi piace, per quanto impegnativo, denso e faticoso sia. So di nuovo perchè sono qui. Ho bisogno di regolare i miei ritmi, di acquisire una stabilità, di riprendere i tempi di studio, ma... ho un Motivo. Ho una spinta. Faccio quello che voglio, e voglio quello che faccio. Spero non sia solo l'effetto della prima settimana... hihihihi

Oggi è un mese di casa nuova. Un mese in cui ho ripreso a vivere da sola. Un mese in cui non vivo da sola, ma con una amica meravigliosa, M, che veramente con la sua solarità (si dice solarità, o è un parto della mia stanchezza?!), con il suo ottimismo, con la nostra sintonia e la nostra voglia di ridere riempie le mie giornate, calma le mie crisi ipocondriache, ascolta i miei sfoghi, si arrabbia quando non ne ho la forza e mi sostiene quando mi infervoro... non potrei chiedere di più. Sorelle separate alla nascita... forse S ha davvero ragione^^. E accanto a lei P, persona altrettanto ricca, meno... esplicita nella sua bellezza di quanto non lo sia lei, ma ugualmente piacevole, degna di nota e di stima, che sotto una scorza a volte scostante mostra dei lati davvero ammirevoli (e oggi mi ha fatto fare gil occhi a cuoricino, e un pochino di invidia anche....^^'')
Questa è casa. Casa sono anche L&M, ma volutamente non cito. Non cito perchè se oggi dentro di me festeggio il mio primo mese qui, non è perchè ci abbiano messo molto del loro...! Ma poco importa, con M ci si allieta la giornata a vicenda...

L'uni mi ha già regalato anche piacevoli conoscenze... già dopo la prima ora di lezione avevamo formato un gruppettino di riferimento, 5 fanciulle di svariate provenienze unite nell'essere sperdute nel nuovo mondo accademico e burocratico dell'unipi... e così c'è già con chi chiacchierare, chi ti tiene il posto, chi ti aspetta davanti il portone, con chi dividere le ore sovrapposte e scambiare gli appunti, con chi prendere il caffè nella pausa tra un'ora e l'altra... insomma, un buon inizio, e aspetto ancora il ritorno di V dal trentino ^^

Un mondo ricco insomma.
Ancora non è tutto in ordine, decisamente no. E' pieno ma indefinito, un po' confuso. Ma diciamo che ci sono parecchi margini di miglioramento, in ogni settore.

Guardavo foto oggi, tante foto.
Mi hanno fatto un effetto strano, un misto di emozioni indefinite, o definite solo nella mia testa...belle, bellissime. Ma...che strano. Who Knows...

Altro? Solo nella mia testa.
A little wish. A bit of misunderstandings. Lots of love. Happiness and melancholy. Anything else?

capìre [v.tr.]
vtr - comprendere con la mente, intendere il senso di qcs
vtr - giustificare o perdonare almeno in parte


Sono pienamente d'accordo con la prima definizione: la mia mente, la mia intelligenza tanto decantata dal mondo esterno (si, decantata, uso proprio questo termine perfettamente appropriato alla faccia di chi lo contestava tanto... okay, scusate, punta di acido), dicevo, la mia mente mi permette di cogliere tantissime cose, accessibili o meno ai più... Sulla seconda non condivido: capire, secondo me, proprio in quanto tale, non può essere spiegato con giustificare, perdonare. Perchè se capisci non hai bisogno di giustificare, e se vieni capito non devi giustificarti: capire è una intima vicinanza tra due menti, tra due mondi, che non ha bisogno di giustificazioni nè di perdoni. E' proprio questo anzi il difficile, a parer mio: l'entrare in un contatto tanto ravvicinato con qualcosa che non ti appartiene. Necessita di una certa qual dose di Empatia.


empaa, s.f.:
1 TS filos., in estetica: proiezione delle proprie emozioni su un oggetto per identificarsi con esso
2 TS psic., capacità di identificarsi con gli stati d’animo di una persona 


Trovo l'empatia una predisposizione difficile da gestire... è quella che mi fa contraddire l'ennesima perla di saggezza di Faber, quando scrive che "Per tutti il dolore degli altri è dolore a metà". Perchè se arrivi ad essere così vicino a qualcuno, il suo dolore diventa tuo, e non è metà, è doppio, perchè vi si somma l'impotenza, l'impossibilità di agire per alleviarlo.


Tutto questo a che pro? Tutto questo per dire quanto la comprensione non sia una dote scontata, affatto. Quanto sia difficile offrirla...almeno tanto quanto è difficile riceverla.
Mi si dice che capisco. E penso sia vero. Ma quanto vengo capita? Intendiamoci, non sto facendo uno di quei discorsi emo della serie "nessuno mi capisce, sono sola al mondo, tutti mi odiano, tagliamoci le vene"... non sarebbe nel mio stile. Non credo davvero che nessuno mi capisca. Ma mi chiedo se qualcuno prova verso di me quella sorta di empatia che ho sperimentato sulla mia pelle nei confronti di alcune persone. Perchè tutti  abbiamo bisogno, in fondo, di sentirci compresi.


Si, sono in vena di riflessioni intimiste, in questi giorni. Sarà il tempo che cambia. Saranno i tempi che cambiano. Sarà che scopro sempre di più quanto sia piccolo il mondo intorno a me, sarà che in questo mondo così piccolo voglio trovare un posto per me e per quello che per me conta senza vederlo barcollare da un momento all'altro.




La mia nuova applicazione preferita di feisbuk (insieme al biscotto della fortuna, al biscotto del malumore, alla parola del giorno, al precetto di Ratzy) sono le citazioni del mio amato De Andrè... che effettivamente ha sempre qualcosa di illuminante da dire...
Spesso quando non ho nulla da fare le apro a ripetizione, non le pubblico tutte perchè sembrerei una invasata, ma le leggo per giocare, per ricordarmi canzoni che mi sfuggivano di mente, per giocare a indovinare da dove sono tratte, o semplicemente perchè mi dica qualcosa su cui riflettere (e spesso mi prende anche un po' di malinconia...)
Poco fa quella che mi si è parata davanti è stata

"Quello che non ho...è quel che non mi manca"
...Che dire?
Doppia interpretazione, a questa frase.
Quella che piace a me è quella positiva, ovviamente. Cioè, che esprima la massima felicità raggiungibile...l'avere tutto quello che si possa desiderare, il non sentire la necessità, la mancanza, di qualcosa che non si possiede.
Certo, c'è il rovescio della medaglia. Ovvero, la si può vedere anche come uno...smettere di desiderare. Come la fine della ricerca, come una parete che ti separa dal resto, come un rimanere nel proprio senza voler andare oltre... Una sorta di volpe con l'uva, "questo non ce l'ho e quindi non lo voglio", un non voler agire per conquistarselo.
Dove voglio arrivare con questo?
Credo, da nessuna parte. Semplice volo pindarico su questa frase. Che mi ha dato da pensare, come vedete. Ma che io continuo a vedere con il massimo del suo senso positivo, una sorta di raggiungimento del Nirvana... e mi piacerebbe davvero arrivare a dirla con convinzione, prima o poi. Anche se... non voglio smettere di cercare il massimo.


Basta che funzioni.
Davvero, fosse facile...

Come si può intuire dall'incipit, sono stata a vedere l'ultimo Woody Allen. Mi ha davvero colpito parecchio.
Risate tante, personaggi molto caratterizzati, il vecchio spocchioso e ipercritico e la fanciulletta completamente idiota in primis, battute pungenti ["Dio è gay. Ha fatto i fiori, i begli alberi... è un arredatore"], scene surreali... ma in fondo un percorso,un sottile ma indispensabile filo che lega tutta la vicenda... le cose vanno bene, quadrano, scorrono lineari solo quando sono quelle giuste, quelle in cui ci si sente a posto. Quando non sono quelle canoniche, quelle fatte perchè si devono fare, quelle previste dal contesto. Perchè in fondo la vita è davvero in buona parte fortuna, è avere una buona mano così come sapere giocare bene quella cattiva. E ognuno può trovare il suo in qualcosa che gli altri potrebbero non capire...

"That's why I can't say enough times, whatever love you can get and give, whatever happiness you can filtch or provide, every temporary measure of grace -- whatever works! Don't kid yourself, it is by no means up to your human ingenuity, a bigger part of your existence is luck."

Parte del monologo finale. Mi ha lasciato la testa ronzante come poco altro.
E in fondo il discorso fatto oggi con P può ricollegarsi a questa citazione, a questo film, con molta facilità. Ha detto che le mie idee sono molto logiche e mature, e che non sa se sarebbe stata in grado di comportarsi allo stesso modo. Ma siamo sempre lì, per dirla col film... it works. E quindi chi sono io per impedirlo?
Oggi i discorsi impegnati sono stati all'ordine del giorno. Con M e P, davanti a un kebab post film, mi sono lanciata in una apologia dell'omosessualità. Sono stata forse un po' troppo veemente nell'esprimere le mie posizioni, ma è un tema che mi tocca. Troppe persone che stimo fanno parte della categoria, mi hanno avvicinata a questa fetta di vita e me l'hanno fatta comprendere meglio... non posso che prenderne le difese, e chiarire i punti oscuri che ora a me sono oltremodo chiari.

Altro? Si, tanto altro.
Libertà, paura, legame, impegno, impegni, entusiasmo, tiepidezza, progetti, due, uno, incontri, lezioni, orari, difficoltà, tempistica, priorità, compromesso, aspettative, fiducia, futuro, presente, passato... e forse ancora qualcosa. Ogni parola ha una sua storia. Ma come vedete sono troppe per spiegarle una per una.
Anche qui... whatever works.
E per citare un altro aforisma che mi ha colpita oggi... "Pensa a chi vuoi diventare. Una volta che lo sai, fai ogni cosa di conseguenza."
Si, oggi vado avanti con parole non mie... devo avere avuto troppi stimoli dal mondo esterno. Scusate, voi tutti a cui sto rubando le parole di bocca.
Ultimi venti minuti del mio ventitreesimo compleanno.
Il secondo compleanno pisano. Il primo era in trasferta, questo è giocato in casa.
Due notti quasi insonni, una mattinata nella mia nuova piazza preferita, un pomeriggio ricco di emozioni, una serata di chiacchiere più o meno intense, una mezza sbronza, uno scopone delle tre del mattino, un regalo simbolico, tre ore di sonno e una mattinata frenetica in cucina, 15 persone riunite in una camera per festeggiarmi, un biglietto ricco di doppi sensi, un vestito arrivato a pennello, un caffè in centro, delle foto sull'arno e un treno che si allontana.... ecco la sintesi delle mie ultime trentasei ore.

Sono andata più a fondo in una sera che in tre mesi. Ho abbattuto più barriere in una notte che in quattro anni.
Un fulmine, non ci sono altre parole.
E non potevo onestamente chiedere niente di meglio.
Dunque...tanti auguri a me. =)
"I've got a right to be wrong
My mistakes will make me strong
I'm stepping out into the great unknown
I'm feeling wings though I've never flown
I've got a mind of my own
Flesh and blood to the bone
See, I'm not made of stone"

Stanotte ho veramente dimenticato il concetto di tempo, di sonno, di orario.
Presa da me e dai miei pensieri. Applicandomi nella mia vena "artistica" per tenermi impegnata. Alla ricerca di una frase che mi perseguita e che mi sento stampata addosso.
Turbata da qualcosa che ho fatto perchè sentivo giusto, ma che forse vedevo meno significativo di quanto fosse.
Quanto conta sapere...conoscere, fino all'ultima lettera... A che scopo...e che eventi scatena...?

...got right to be wrong...but I don't want to make a mistake.
E tante altre cose da dire, e troppa poca voglia di scriverle. Forse non sono ancora in ordine.
La fretta è cattiva consigliera.
Dovrei ricordarmelo più spesso.
Voglio andare sano e lontano, e requisito indispensabile mi sa che è l'andare piano.
E sia.


"...You are the bearer of unconditional things
You held your breath and the door for me
Thanks for your patience..."


...illusa.
Seimila cose da dire, come al solito. Dal quotidiano al sentimentale al filosofeggiante.
Si ricomincia. Oggi finalmente la mia iscrizione è stata portata a termine, mi manca il libretto tra le mani per essere nuovamente una universitaria a tutti gli effetti... casi della vita, ho incontrato nel mio primo giorno da nuova matricola una persona che apparteneva alla mia vecchia vita... è stato davvero piacevole riconoscere un viso amico, e trovare qualcuno con cui affrontare la battaglia alla complessa burocrazia universitaria...mi ricorda davvero tanto quei primi giorni di ottobre, quando ci destreggiavamo tra corsi sovrapposti, orari che continuavano a cambiare, aule disperse in labirintici corridoi... Conoscenze rapide e superficiali che però in quei giorni erano la salvezza in un mare di facce nuove e tutte smarrite quanto la propria... alcune di quelle conoscenze si sono perse, il giudizio su alcune di quelle facce è cambiato, altre invece sono rimaste, e mattone su mattone sono arrivate fino a qui...
Anche io ci ripenso,T, a quei giorni d'autunno,sebbene mi sembrino così lontani. Anche io ricordo quei quattro volti, quelle amicizie scambievoli, quegli embrioni di coppie e di quartetto, quelle risate, quelle migliaia di sigarette e di caffè condivisi... quella mia prima notte sui colli, quel meraviglioso after di halloween concluso in aeroporto... E si, sembra strano davvero come si siano evolute certe cose: di quella doppia coppia, un membro è svanito subito, una coppia ha retto tanto tempo per poi sciogliersi in evoluzioni imprevedibili, ma come trio siamo sopravvissuti a fasi alterne fino ad oggi... oggi che mi sembra davvero di avere perso un pezzo.
Mi sento diventare terribilmente pigra, in merito a questa storia... ma onestamente, lottare contro i mulini a vento non può durare sempre. E le distanze sono difficili da reggere già a priori, e lo sono ancora di più se non c'è una spinta biunivoca. Ho mollato la fune, ma...accontentarmi non fa al caso mio, avevo troppo prima perchè possa farmi bastare le briciole adesso. E questo rapido monologo lo faccio come risposta a un messaggio di T, ma soprattutto per me, perchè è scaturito spontaneo dalle mie dita, come se vedessi scorrere in parallelo la mia quotidianità di oggi e i miei ricordi di allora... sempre le mie immancabili Sliding Doors.
Ma basta perdersi in nostalgie...è qui che mi ritorna a bomba una frase, che mi ha colpito davvero tanto- S, te ne sono immensamente grata...la trovo di una profondità semplicissima al tempo stesso- ..."vivo di ricordi, ma è doveroso che me ne faccia anche di nuovi"... lavorerò sulla costruzione di nuovi ricordi. Cercando di spaziare un po', anche, mi rendo conto di essere un po' monotematica al momento e la cosa mi irrita... ma anche questa è una cosa che deve venire da me e solo da me. Le materie prime non mi mancano e a breve si moltiplicheranno, mi serve solo di sfruttarle nel modo giusto.
Ripensavo, poi... a un discorso che facevo con la mia amica, M... su come si faccia a riconoscere quando qualcuno è la persona giusta per te, quando qualcosa è quella che fa al caso tuo... non so perchè, non so in base a cosa, ma io credo nell'Istante. Credo che non importa quando, come, dove, con chi... che sia la persona a cui stai accanto da una vita, che sia uno sconosciuto incrociato per caso sulla strada, che sia il primo bacio o il primo risveglio insieme... può capitare subito, dopo anni, o mai... ma c'è un Istante, un flash, una bomba che ti esplode in testa che ti dice "VAI"... e a quel punto non puoi tirarti indietro. L'ho provato sulla mia pelle, anche... ricordo quando l'Istante ha deciso di una mia scelta che razionalmente stava per andare nella direzione contraria.. finchè non ho sentito un grido che mi urlava "ma cosa cazzo fai? perchè butti al vento l'occasione di essere felice?"...insomma ci credo. Non credo nel destino, non credo nell'anima gemella, ma credo in questo. Non lo aspetto, perchè non si aspetta. Ma qualcosa, prima o poi, esplode. E non so nemmeno perchè stia scrivendo tutto questo, ma è l'una di notte, sono da sola davanti a questo foglio bianco, e ormai non controllo più le mie dita, e va bene così.
Mi è stato appena dato un consiglio... non scambiare per cambiamenti positivi qualcosa di cui ti accontenti, non accondiscendere. Vero. Non so se lo sto facendo. Ma lascio che il fiume scorra... se deve incontrare una diga, la incontrerà da sè, e non sono solita negare l'evidenza.

Dimenticavo: happy birthday, Tì.
Mi stupisco.
Mi stupisco di come riesca a tollerare qualcosa che prima non avrei mai pensato di sapere gestire.
Con la mia T. ci siamo guardate a vicenda con gli occhi sgranati, per delle affermazioni che non ci saremmo mai aspettate di sentire l'una dall'altra, in cinque anni di vita insieme.
Eppure non so. C'è qualcosa che mi dice che... è così che deve essere. Che tutto avrà il suo tempo, il suo corso, che quello che sto facendo, che quello che non sto facendo, è giusto e naturale in questo modo. Eppure ci penso, e non mi riconosco, non riconosco la mia impazienza, non riconosco la mia calma nell'accettare qualcosa che non è per me...o forse a questo punto dovrei dire che non Era per me...?
 Ma finchè sento che mi va bene, non mi preoccupo. Lascia che sia, giusto?

Intanto... distrutta dopo una tre giorni di fuoco. Dopo 14 ore di treno, tre notti a dormire meno del necessario, tre amiche riunite da varie parti della penisola, una mattinata estenuante, un centodieci, una berlusconiana per un giorno riempita di farina e maionese, una serata danzante e un pomeriggio in cui si è ANCHE parlato (cit.Mari...ihihi)...

Il tempo mi sta volando sotto i piedi. Non sto ancora bene, ma so di essere felice, quindi il Bene arriverà.
E intanto... una settimana al mio 23esimo compleanno... mi sento vecchia, e troppo piccola al tempo stesso... bizzarra mescolanza di umori. Spero che il weekend compleannoso assecondi le premesse...! =)
E intanto... mi fa veramente strano vedere quel piccolo link nella mia pagina fb, alla voce "informazioni personali". Mi ero appena abituata a una cosa, e mi ritrovo già rituffata nel suo opposto... ma direi che mi
posso anche provare a riabituare... ;)

Bilancia (23 settembre - 22 ottobre)

"Chi ha la mente debole ha sempre paura dei cambiamenti", diceva uno dei miei rinnovatori preferiti, Martin Luther King. “Per queste persone il dolore più forte è quello provocato da una nuova idea”. Il corollario di questa frase potrebbe essere che i cambiamenti saranno meno dolorosi per chi non li teme. Ma secondo la mia analisi astrologica, Bilancia, non dovrai preoccuparti di niente di tutto questo nelle prossime settimane. Nella fase di crescita sfrenata in cui stai entrando potrai attingere da grandi riserve nascoste di coraggio e determinazione.



...Mi piace questo elemento =D

Incontro.
Come quando stai tanto tempo in una stanza completamente buia, e poi a un certo punto spalanchi la finestra e fuori c'è il sole. All'inizio è strano, non riesci quasi a tenere gli occhi aperti, ti senti un po' spiazzato. Poi lo sguardo si abitua, e ti sembra come se non avessi mai fatto a meno del sole. Come se ci fosse sempre stato.
La settimana che mi ha portato a oggi è stata eterna, le ore di questa giornata invece sono volate. Tre scenari preventivati... si è realizzato un misto tra il secondo e il terzo, ma forse portato alle estreme conseguenze. E non certamente in negativo.
...troppe cose da dire e troppa poca voglia di dirle qui...
So solo che in parte non mi riconosco. Ma la SticazziPhilosophy, unita al motto dell'estate, LasciaCheSia, sta regnando sovrana sulla bizzarra commistione di mente e corpo. Non voglio preoccuparmi (anche le paranoie appaiono spontanee, come sempre...ma d'altronde, quello chi me lo cambia?^^'') ...voglio viverla.
"Come una candela che brucia da entrambe le estremità"... forse. Ma il fuoco scalda.
...Felice, nonostante (o grazie a) i mille rischi di arresto.
Felice, oltre quello che potevo preventivare.
Felice, e basta.
E il resto...strada facendo.
Ed ecco qui la prima traccia di vita pisana...
Sono qui da tre giorni, ma casa, l'estate, tutto quello che c'era prima, sembrano distantissimi nel tempo, per quanto mi manchino (io e M siamo state tremendamente nostalgiche, continuiamo a sentire i ragazzi in continuazione, e loro d'altronde cercano noi altrettanto...!)... sembra che io abbia sempre vissuto in questa casa, che io e M siamo sempre state insieme, che la mia stanza sia sempre stata mia (anche se a volte sbaglio ed entro in quella di M, che è messa dove sta la mia in sicilia...^^")
La stanza appunto sta prendendo forma, e farà ulteriori progressi non appena arriveranno tutti i pacchi che ho spedito... ha bisogno di colore, è troppo biancaaaaaaaaa!!! =)
Mi sento bene. Non ancora in perfetta forma forse, ancora un'ansia un po' amplificata, ma... bene. I miei occhi ne erano un chiaro segnale, stamattina, quando riflettendosi nello specchio mi sono sembrati belli e luminosi. Per chi non lo sapesse, detesto i miei occhi, quindi vederli belli è un chiaro sintomo di benessere.
Attendo ancora una routine, ma quella sarà stabile solo con l'inizio dell'uni... intanto mi godo questa libertà, e progetto due treni da prendere.

Con M appena arrivate a Pisa abbiamo scritto su Fb uno status gemello: "tempistica è la parola chiave, priorità la soluzione per tutto". Riferimento a eventi estivi un po' scombussolosi... ma in fondo è vero. Certe cose arrivano a testa bassa sbagliando completamente i tempi, o magari azzeccandoli alla perfezione senza che noi sappiamo coglierne la vera essenza... ma una volta riordinate le priorità, le tempistiche giuste o sbagliate non sono più sufficienti a confonderci. E io sono convinta di sapere quale sia la mia priorità, al momento. Potrei sempre sbagliare calcoli, certo, ma lo avrò fatto seguendo quello che credo faccia al caso mio.
La mia priorità immediata dunque? un treno. una piazza. una luna che cala, una luna nuova che cresce.
Le ore scorrono lente, quelle stesse ore che così fulminee mi hanno portato quassù, adesso sembrano prendermi in giro, triplicandosi. Ma non mi fanno certamente desistere... e chissà se su Cosmopolitan qualcosa di buono c'era scritto ;)

"...Every second's like a minute,
Every minute's like a day..."
E invece no, scrivo ancora da qui, a questo orario improponibile a cui la gente civile si alza e che per me invece è stato l'orario di rientro...
Non potevo chiedere un'ultima notte migliore di questa.
E pensare che in origine non volevo nemmeno uscire, giusto due saluti e via a nanna... e invece, una cena a tu per tu con il migliore amico, un giro in un centro città impraticabile per via della notte bianca per altri saluti (S, ci vediamo tra dieci giorni, coraggio...!), e poi tappa alla Villa in teoria per altri saluti rapidi...
E invece ballare, e poi passeggiare, e bere e ballare ancora, e bere e cazzeggiare, per finire al solito ritrovo sotto casa mia, dove abbiamo atteso l'alba fino alle sette, per poi salutarci con un "ci vediamo più tardi" ai ragazzi che verranno a salutarci sventolando un fazzoletto e inseguendo il treno in corsa... (si, okay, troppe scene da film...)
Sono lieta di come si è sbrogliata la situazione con L, anche... chiarezza, un "non ci ho provato ma ciò non toglie che avresti meritato", una dichiarazione di stima reciproca e un arrivederci più a cuor leggero con le carte in tavola, e in amicizia.
Insomma, che nottata... questo gruppetto per me ancora nuovo ha dimostrato di funzionare parecchio bene (e in effetti con loro ho passato le serate più movimentate,e fatto le sei)... forse perchè c'è più leggerezza, più voglia di cazzeggio dell'altra gente che frequento, coppiette secolari, misantrope, il cui miglior passatempo per una serata estiva sembra essere un documentario sul regime anarchico dell'Ucraina... ma anche no!
E adesso si parte... non facevo un after del genere dal mio primo rientro da Bologna il giorno dopo halloween, ma ne è valsa la pena davvero...senza contare che magari, nervosa, non avrei nemmeno dormito se fossi tornata a casa...
Insomma è stato un degno saluto a casa, all'estate e alla vita da vacanza... mi aspetta una nuova vita vera... ma so che questa mi aspetta a braccia aperte al mio ritorno.
Una cosa che le mille partenze mi hanno insegnato, è che quello che resta uguale fin quando non torni a riprendertelo, è quello che vale davvero... le vere amicizie, i veri legami, non li consuma il  tempo o i kilometri.
Bene, buon viaggio a me.
E grazie, ragazzi. Vi voglio bene.
Poco più di dodici ore.
Quest'ultima giornata sicula è stata più impegnativa del previsto, alla luce del "se gridi troppo Al lupo, prima o poi qualcosa che assomiglia a un lupo arriva"... ma pazienza, nulla di drammatico, solo un fastidioso imprevisto.
La mia testa oggi continua a pensare a tutto in funzione di L'Ultimo... ultima sera, ultime foto, ultimi saluti, ultima cena, ultimo caffè, ultimo, ultimo, ultimo... e non vuole fare nessuno di questi "ultimo"...
Mi sono regalata un giro in giro, da sola. Io e la mia macchinina che temporaneamente resta abbandonata nel cortile di casa. E il sole, e il mare poco prima del tramonto, e i templi, e i viali, e le familiari strade di casa.
Voglio andare. E sono convinta che tutto sarà migliore, una volta via. Ma oggi è un giorno strano.

Una settimana... Nervosa, stavolta lo ammetto a priori. Ma ne ho voglia, parecchia. Sono curiosa,prima di tutto. Di testare di persona quanto ha portato fino a questo punto, e di fissare lo sguardo in due pozze nere.

Le prossime righe le scriverò dalla Toscana...
Un abbraccio a chi lascio qui, un abbraccio a chi è comunque lontano, un abbraccio a chi rivedrò presto.
Un abbraccio a chi non vedo l'ora di abbracciare.
Ma soprattutto, un enorme in bocca al lupo a me =)
P9030006Ultimo giorno di mare... lo stesso paesaggio sembra da solo espressione della mia malinconia...
Oggi ero lì, ma mi sentivo in
un mondo a parte, distante non si sa bene perchè. La mia mente sembra già essere partita, non ho voglia di fare nulla perchè non mi sembra più di appartenere a questo ambiente, sono proiettata oltre, forse per sentire meno il distacco.
Un anno, anzi di più. Un anno strano. La scorsa estate, un vortice di negatività. Settembre, il fondo e la risalita. Un inverno lento e complicato, uno studio che non mi andava giù, una relazione che arrancava, una vita sociale poco attiva per scelta, per caso o per necessità. E poi cosa? e poi un febbraio in festa, un marzo ancora più in festa, una pasqua romantica e una vacanza romantica.
La  fine di maggio ha portato la fine del romanticismo. Giugno è stato una via di mezzo tra il crollo e la rinascita. I pronostici estivi erano funesti, e invece questi tre mesi hanno portato nuova vita, nuova gente, nuovi interessi...pur ritrovandomi talvolta ad annaspare per uscire dalle macerie.
Un anno e tre mesi esatti. e adesso ri rimonta in pista.
Stasera altri saluti, va via F, che però rivedrò presto e in occasione della sua Laurea!
...continuano a fioccare benedizioni, insieme a qualche avvertimento... chissà se non sia troppo tardi... 
L'ultima settimana sicula procede quasi senza intoppi: certo i pacchi continuano a perseguitarmi e prevedo che sognerò presto di morire sepolta dalla carta da imballaggio (quella trasparente a pallini che è tanto divertente scoppiare)...
Tutto però sembra sapere che manca poco alla partenza, e ogni serata è entusiasmante a suo modo.
Ieri ho fatto l'alba...e pensare che non volevo neppure uscire! Prima serata aperitivo con gli amici di sempre per salutare Massi, dopodichè...caaaambio! Altro gruppo, altri giri, trottole vaganti per tutta la notte, dapprima tra mille giramenti di palle (fisiche... quella da bowling, e da biliardo), in seguito abbiamo vagato per impervie strade di montagna (come no) per arrivare al viale e fare gli auguri a G per i suoi vent'anni... lì sono stata coinvolta (ehm, ok, me la sono cercata) in una lotta ad armi IMPARI a suon di schizzi d'acqua e cannolo alla ricotta... e poi ancora, discoteca improvvisata su un palchetto del porticciolo deserto, cornetto mattutino che ci sta sempre e tappa sotto casa mia che oramai è diventato il ritrovo di fine serata... Le serate più belle sono sempre quelle che non t'aspetti =)
E poi... da brava donnina vanitosa, sapere di suscitare l'ammirazione di un elemento del sesso opposto è sempre lusinghiero, specie se l'ammirazione non si manifesta in modo invadente e fastidioso,e quindi posso godere della serata e della compagnia senza sentirmi in imbarazzo, anzi, con un po' di fertilizzante per l'autostima in più...che tanto non sono in cerca di altro, in questi lidi ^^
Anche stavolta mi sono stati fatti complimenti per la mia intelligenza... ora, adesso non pensate che io me la voglia tirare, non è per questo che lo scrivo, anzi: quello che mi chiedo, tutte le volte che qualcuno mi esalta "ma quanto sei intelligente", è... ma da cosa notate questa spiccata genialità, cortesemente? Cosa faccio di così eccezionale? nessun dibattito sui massimi sistemi, nessun calcolo matematico a dodici cifre risolto a mente, nulla più di due risate e quattro chiacchiere... cosa ci vedete di speciale? Giuro, nessuna falsa modestia, me lo chiedo sul serio! ^^''
Detto ciò, proseguo la mia via in direzione di una cena di saluto (essì... è periodo...)... e intanto il tempo scorre, e io fremo...
Il pavimento della mia stanza è cosparso di scatoloni, chiusi e in attesa di timbro postale.
Pieni zeppi di roba che andrà a far parte di una nuova stanza, una nuova casa, una nuova vita.
Fisso questi mostri di cartone e già non ricordo più cosa ci ho messo dentro, perchè siano così pesanti, così grossi, e perchè soprattutto mi sembra di avere ancora milioni di cose INDISPENSABILI da dover portare con me, per le quali non ho spazio... il quinto pacco? ...non starò esagerando?...naaaaaa ;)
Il countdown prosegue la sua corsa verso il giorno X, e adesso corro anche io. Corro tra cartolerie per lo scotch e la carta da imballaggio, uffici postali per la spedizione, ultimi impegni e commissioni da sbrigare... corro per dedicare un po' del mio tempo a tutti, e non importa se saremo di nuovo nella stessa città o a pochi km di distanza tra una settimana, non importa se una laurea farà, spero, da sfondo a una rimpatriata,  di qui a pochissimo... da qui stiamo andando via, e quindi si corre per salutare tutti, per organizzare le ultime notti brave, per scattare le ultime foto, per trattenere ancora un po' per la manica un'estate ormai agli sgoccioli.
Oggi, primo settembre. L'estate è finita, quasi. Perchè l'estate finisce domenica, quest'anno.
Nervosa, nervosissima. Presa da mille cose, confusa, accerchiata. Ma finalmente eccitata, finalmente in fibrillazione.
Dr.C mi ha fatto notare, ancora una volta, il punto focale delle situazione. Più si avvicina la data, più vorrei che ogni tassello fosse a posto, che ogni cosa che non va si annullasse in tempo per le quattro e cinque di domenica pomeriggio... ma più faccio così, più mi concentro sul volere tutto perfetto, più spingo la "perfezione" lontana da me... la perfezione non è di questo mondo, dovrò rassegnarmi a essere felice in un mondo imperfetto, con una me imperfetta. E nonostante questa esplosione di imperfezione, in fondo tanto male non mi va.
Intanto, ieri, una nottata attesa da tempo si è consumata, un po' più complicata del previsto, ma alla fine realizzata secondo i nostri desideri.
Le carte sono scivolate sul tavolino di bambù per quasi tre ore; il mio sorrisino malefico a ogni mano conquistata, il fumo che usciva dagli occhi di C a ogni scambio e a ogni scazzo con M, con cui era costretto a giocare in coppia; l'alcol che annebbiava le mosse di S, e le mille foto di F... la mia ultima settimana sicula è cominciata con una splendida serata.

Un altro countdown è in corso, un'altra data è stata fissata... Il primo momento utile va sfruttato e conquistato. Dettagli da definire, il dove, il come... ma quello che conta è che saremo noi, finalmente e nel contempo per la prima volta. Inevitabile che l'immaginazione vaghi, appena appena imbrigliata da un briciolo di paura... ma d'altronde, la filosofia che mi ha accompagnata a questo punto mi guiderà anche lì: "Lascia che sia".
...ma a chi la racconto...tanto entusiasmo, tante esternazioni di coraggio, di volontà, e poi...è tutto uguale...
Oggi il tempo sembra lo specchio di un umore un po' bizzarro... altalenante tra il sereno, lo speranzoso e il malinconico. E così è il cielo, che dal sole cocente passa a una fitta coltre di nubi, spaventosa ma protettiva al tempo stesso; l'odore della pioggia prima che cada, quel senso di piacevole attesa... le poche gocce, rinfrescanti ma che lasciano insoddisfatti... e un tramonto pacifico in mezzo a nubi diradate.
Un clima contorto come le mie mille sensazioni in questa ultima settimana siciliana: già dire ultima mi fa correre un brivido lungo la schiena.
In questo momento la paura la fa un po' da padrona, la paura di non saper reagire, la paura di lasciarmi dominare da quello che per ora mi impedisce di godere delle mille cose che mi fanno star bene, la paura di non cavarmela da sola... la fatidica frase è già stata pronunciata, ovvio, ma io non voglio cedere... ho solo bisogno di un'arma, un'arma per combattere la mia battaglia, una battaglia che in fondo so che devo affrontare da sola.
Intanto, l'organizzazione continua a lasciare a desiderare, specchio della confusione che mi pervade... Ci credereste che io, a una settimana dalla partenza, non abbia ancora nulla di pronto, anzi, sia totalmente in alto mare? IO, capite? IO!
La mia stanza è in disordine, i miei progetti sono in disordine, la mia testa è in disordine. [Diiiiesojaaaah canterebbe CiccioPacco^^]
Aspetto lunedì per una spinta, per una pacca rassicurante, per un "Tu devi andare, non c'è nulla per cui dovresti restare"... e difatti non c'è veramente nulla per cui io debba restare. O meglio: ho consolidato delle cose che qui non avevo, questi mesi, poco ma sicuro. I miei conflitti interiori di inizio estate sono stati domati e vinti da scelte fatte forse in principio in funzione della necessità, ma che ora sono invece libere e consapevoli, e che mi hanno dato più di quello che mi sarei aspettata. Ma questa non è la mia vita vera. E' la vita da vacanza, è la vita delle 4 del mattino, dei caffè e del mare, ma è una vita che è già durata anche troppo. Un anno di pausa E' troppo.
Ho sempre detto di avere una grande forza di volontà, un gran senso del dovere. Certo, ho sempre detto anche che per quanto poi lotti con milioni di sensi di colpa, sono anche fin troppo brava ad essere indulgente con me stessa, molto più che con chi mi sta accanto, in certi casi.
Sembra che il mio senso del dovere verso me stessa stia venendo meno. Eppure dovrebbe essere quello più forte. Devo a me stessa la consapevolezza di ciò che sono, di ciò che potrò essere, di quello che ho fatto finora e delle millemila cose che posso fare in futuro.
Ed è per questo che queste pagine mi sono testimoni nel momento in cui, a partire da lunedì pomeriggio, firmo un patto con la Me migliore, e le prometto di lasciarle il campo libero. Come funziona con i contratti d'affitto? La Me paurosa, insicura, debole, ha un mese per sgomberare i locali.
E che trasloco sia =)


Giusto due righe al volo prima di scappare.
Per commentare questa giornata divertentissima, un mare incazzato ma entusiasmante, una compagnia da spasso assoluto, degli amici con la A maiuscola (...S, M, L, vi voglio bene), e prepararmi nonostante la stanchezza ad aprire le danze...

Esco dopo due sere casalinghe, due sere che non rimpiango per nulla. Due sere intense anche tra le 4 mura della mia camera.
Sbilanciarmi non è la mia passione, ma... va sempre meglio.

Anywhere. Tonight. Hasta que el cuerpo aguante.

Settembre è sempre più vicino. Ogni referto mi informa che sono sana come un pesce. Sarà anche ora di cominciare a crederci, e a Vivere?
Magari si. Intanto sorrido.
=)




Here is how you matched up against all the levels:












(Click on a level for more info)




























































Level Who are sent there? Score
Purgatory Repenting Believers Very Low
Level 1 - Limbo Virtuous Non-Believers Moderate
Level 2 Lustful Very High
Level 3 Gluttonous Moderate
Level 4 Prodigal and Avaricious Low
Level 5 Wrathful and Gloomy Low
Level 6 - The City of Dis Heretics Very High
Level 7 Violent High
Level 8- the Malebolge Fraudulent, Malicious, Panderers High
Level 9 - Cocytus Treacherous Low

Ma è mai possibile...
che passo due belle giornate di fila e invece del non c'è due senza tre, mi ritrovo alla terza di nuovo punto e da capo.
che dovrei fare seimila cose e non ne inizio nemmeno una, e non capisco se è solo pigrizia o non ci credo veramente.
Ho voglia di dimenticare tutto questo schifo che mi ha attraversata questa estate, di tenere solo le cose buone che in parallelo ci sono state, e sono state tante, più del previsto. E non ci riesco, a lasciarmelo alle spalle.
E a proposito di spalle, avrei davvero voglia di una spalla su cui abbandonarmi... perchè non la trovo, anzi, non la chiedo nemmeno?

Vorrei dirti vaffanculo, perchè quello che è successo mi ha ributtato in un pantano da cui mi ero appena tirata fuori...ma evidentemente ero ancora troppo vicina al bordo.
E invece non ti dico vaffanculo. Un giorno anzi forse ti dirò grazie. Perchè starò bene, e non sarà dipeso da te. Non sarà grazie a te, ma nonostante te.
Inserire in ordine casuale i nomi di 16 persone... dopodichè, rispondere alle domande - leggerle prima ovviamente rovina il senso!

...e siccome non mi andava di mettere i nomi per intero... divertitevi a riconoscervi e a capire di chi parlo!

1- SS
2- T.
3- Ln.
4- LV
5- Tz.
6- F.
7- S.
8- M.
9- Z.
10- LDL
11- I.
12- D.
13- G.
14- IS
15- La
16 - C.


+Come vi siete incontrati tu e 1?
E' la sorella di un mio carissimo amico
+Sei mai andato a letto con 10?
direi di si
+Cosa faresti se 4 e 8 uscissero assieme?
Coppia improbabile
+Chi è il più pazzo della lista?
Se la giocano 2, 3 e 6
+Come hai conosciuto 14?
E' la ragazza di un mio caro amico
+Sei mai andato a una festa con 5?
Certamente!
+Cosa ne pensi di 7?
Che è una persona parecchio interessante
+Cosa faresti se tu e 4 foste ubriachi e vi sposaste a Las Vegas?
ahahahahahahha oddio, con lui?! non la vedo probabile
+Usciresti mai con 16?
già dato
+Usciresti mai con 7?
aspetto di poterlo fare
+13 farebbe mai qualcosa per te?
Penso di si
+Cosa faresti se morisse 12?
beh, certo non ci starei bene
+In una parola come descriveresti 6?
Battagliera
+Come vi siete conosciuti tu e 2?
sulla chat di mtv
+Ti sei mai ubriacato con 9?
ubriacata no, birrette serali e basta
+Perché 13 è nella tua top?
Perchè mi manca
+Rischieresti la tua vita per 4?
non lo so
+1 e 10 formerebbero una bella coppia?
non direi
+Da quanto conosci 3?
qualche anno
+Faresti conoscere i tuoi genitori a 11?
li conosce già
+Andresti mai in viaggio con 16?
già dato
+Quanto spesso vedi 2?
ormai non troppo
+ Hai mai visto 1 nudo/a?
completamente nuda no
+ Consideri 2 un/a amico/a?
direi proprio di si
+ Ti sei mai innamorato/a di 13?
no, è un caro amico e basta
+ Hai mai visto 5 in sogno?
decisamente si, hihihihi
+ Hai mai baciato 6?
nu
+ Hai mai detestato 7?
direi proprio di no... dammi tempo ;)
+Hai mai parlato male di 8?
non ne ho motivo
+Faresti mai qualche cazzata con 9?
tutte quelle che si vuole
+Vuoi davvero bene a 10?
si, tengo molto a lui
+Che regalo faresti a 11?
qualcosa per decorare la sua stanzetta
+Come definiresti 12 in una parola?
immaturo
+Sei felice di aver conosciuto 13?
assolutamente si
+Devi ridare qualcosa a 14?
non mi pare
+Hai mai avuto una cotta per 15?
decisamente no
+Qual è la cosa più cattiva che ti abbia mai fatto 16?
dignitoso no comment
+Qual è la cosa più carina che ti abbia mai fatto 3?
tante piccolezze, ma ricordo nello specifico una sera nella sua macchina e io in lacrime x un coniglio...