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Oggi è un bizzarro anniversario. Mi è tornato in mente per caso, sapevo che ricorreva in questo periodo e a un certo punto oggi mi sono detta "Toh..."
E' strano pensare che a distanza di un anno, sia un giorno tanto uguale quanto radicalmente diverso. E mille volte migliore, pur nella sua...malinconia. Non è un anniversario da festeggiare, ma è una data che ricordo e che mi fa pensare, perchè apre e chiude un anno veramente intenso e intricato...

Intanto? intanto mi ritrovo a fare i conti con cose che sono tutto meno che ciò che immaginavo. Perchè se il tempo fa vedere dei limiti, delle cose che non conosci, delle cose che impari ad accettare e delle cose che puoi non sopportare... il caso ti fa scoprire che alcune cose sono ancor meno come sembrano. E se posso accettare la differenza di vedute, le diverse abitudini, non accetto in nessun caso di essere presa in giro, soprattutto dopo che mi sbatto per rimediare a qualcosa già in partenza discutibile... Ma la rabbia passa, e resta la consapevolezza, la superiorità di andare dritta per la mia strada convinta di quanto di buono ho fatto e posso fare, e l'appoggio di persone che certo stimo, e mi stimano, parecchio di più.


Certe cose vanno gridate ai quattro venti. Certe cose vanno a malapena pensate, nemmeno sussurrate, perchè appena le dici... è come se spezzassi la magia.
Quindi d'ora in poi le tengo per me... perchè dopo una giornata in cui ho detto "A", è seguito un weekend in cui si è tutto ribaltato in "Z".
Siccome, però, al mio "A" ci tengo, da questo momento in poi me lo custodisco ben bene. Anche perchè, in effetti, penso che finchè c'è, non sia necessario dirlo... si vede.
...Non sono come noi, perduti antichi eroi
noi due che al binario ci diciamo addio...

...noi ci siamo amati, violentati,
deturpati, torturati,
maltrattati, malmenati,
scritti lettere lo sai...

...noi ci siamo persi, ritrovati, poi bucati
c'è un amore che mi lacera la carne ed ancora
tu lo sai...

...non sono come noi, innamorati eroi,
noi due che al binario ci diciamo addio...


[ stralci liberamente sottratti alla canzone dei Baustelle "Gli Spietati"]

Un non luogo, la scelta più azzeccata forse. Dei gradini sotto ad una statua di non so nemmeno chi, accanto ad una fontana che odorava di cloro. Un'ora e mezza, tanto è bastato. La sensazione di guardarsi allo specchio, di sapere che per strade diverse, con modi diversi, eravamo lì con le stesse idee ad affiorare dalle labbra. Un misto di fotogrammi che si susseguono in un lampo, un flusso di coscienza, altra acqua oltre a quella della fontana. Due biglietti comprati all'edicola, due treni in contemporanea nel verso opposto. Ultima battuta, dissolvenza.

E adesso... adesso potrei fare uno spot pubblicitario: "Polo: il buco con la menta intorno"
La menta è buona ma.... il buco è largo....