La
musica è sempre stata una parte basilare delle mie giornate, fin da
bambina, nonostante i miei gusti parecchio discutibili (ma sbagliando
si impara...): per questo motivo, pur aggiornando sempre meno il mio
blog, non potevo resistere all'opportunità di blogging partecipativo
proposta da Stazzitta, seguendo volentieri il filone da lei proposto,
ovvero i legami che alcune canzoni hanno con la nostra vita e le
persone che ne hanno fatto/ne fanno parte.
Siccome
è buona norma cominciare dal principio, inizio col primissimo
ricordo musicale della mia vita: io bambina sul sedile posteriore
dell'auto di mamma e papà, in viaggio per dieci interminabili ore
verso la Puglia e le vacanze estive con la famiglia, e nell'autoradio
una cassetta che, oltre a intramontabili classici italiani come
Vecchioni e Battisti, proponeva Neverending Story, dei Limahl, colonna sonora della Storia Infinita...
Soprassedendo
sui miei gusti infantili che passavano dallo zecchino d'oro a Rita Pavone arriviamo subito ad una delle più grosse figure di merda mai
prodotte nella mia breve vita in ambito musicale: terza media, cotta
pazzesca per A., decido, povera ingenua, di recapitargli una lettera
contenente una versione di Questo Piccolo Grande Amore con testo riadattato per la mia situazione; già di per sé sarebbe
piuttosto imbarazzante, ma aumenta a livello esponenziale quando,
diversi anni dopo, il mio primo amore (col peggior tempismo della
storia) del liceo, suo compagno di classe, me la ripropone... mi
sarei SOTTERRATA. Meno male che era ubriaco.
Sempre
alle medie, Viva Forever delle Spice Girls ha segnato il mio primo lento, un must delle feste di compleanno del
periodo, e io, timidissima, accettai di ballare solo col festeggiato,
per cui guarda caso avevo una cotta...
15
anni: il mio ingresso nel mondo delle relazioni sentimentali avrebbe
potuto avere un discreto anticipo (si, ero un po' sfigata da
ragazzina) se, nelle due settimane di college estivo, invece di
correre dietro a un perfetto imbecille, mi fossi accorta prima
dell'interesse di Ste per me, piuttosto che aspettare la sua
confessione l'ultima notte, in un eterno viaggio in pullman al buio,
col lettore cd e una cuffietta a testa, nella quale risuonava Sky, di
Sonique.
A
17 le cose sarebbero potute andare meglio, se io e S. non avessimo
avuto uno dei peggiori tempismi nella storia delle relazioni
interpersonali: tutta l'estate sembrava che lui morisse per me, mi
aveva regalato uno splendido cd fatto da lui (ah, i bei tempi in cui
ci si facevano i cd personalizzati!), per il mio compleanno si era
presentato di corsa in motorino alla mia fermata del bus a darmi il
suo regalo, anche quello musicale: “The Wall” dei Pink Floyd
(serve dire che sia l'album che meglio ricorda questo periodo?)
...quando poi io finalmente mi accorgo che sto iniziando ad
innamorarmi, ecco che a lui non frega più un cazzo, ma talmente poco
che inizio a dubitare che gli fosse interessato anche prima... e poco
meno di un anno dopo si fidanza con la mia migliore amica. Mi è
rimasto un cd epico, la mia canzone preferita della vita – HeyYou, da The Wall appunto- e una canzone che ha poi espresso tutta la
delusione di questa mancata storia: “Hyper Music”, dei Muse, il cui allegrissimo ritornello fa “You know I don't want you, and
I never did... You know I don't want you, and I never will...”
[mamma mia da quanto non pensavo a questa canzone e a questa
giornata...]
Finalmente
a 18 anni arriva la mia prima storia, e con essa la mia prima figura
di merda da fidanzata: una delle prime sere, in macchina assieme a
scambiarci effusioni, lui mi chiede di scegliere il cd... io vado a
caso su qualcosa che conosco, e pesco un misto di Ligabue... ecco, il
cd era della sua ex. È proprio il caso di Urlare contro il cielo. ^^''
A
questa persona lego un sacco di ricordi musicali, ma ne cito due: la
prima canzone che mi ha dedicato, La valigia, di Jovanotti...significativa a maggior ragione considerato che la nostra era una
storia a distanza... e poi un pezzo di Jamiroquai che ancora oggi mi fa commuovere se ci ripenso: un sms notturno in
cui citava il verso “Yesterday
I was Half the man I used to be Oh, maybe that's because You're the
other half of me”... <3
Nel
2006, non si sa come non si sa perché, mi ritrovo single: per
fortuna come me lo sono le mie migliori amiche, P & I, e per le
nostre scelte universitarie siamo separate solo da 200km qua e là...
inizia allora un periodo felice di treni e di riunioni sparse tra
Pisa, Bologna e Milano, di concerti e di follie, perché... “ogginon ce n'è, sto con le mie amiche, quelle preferite”.
Quel
natale conosco poi C, e davanti a un tramonto sul mare, con un caffè
in mano e un mp3 nelle orecchie inizia la storia più travagliata della mia esistenza... tutto De
Andrè l'ha segnata, anche perché C lo conosceva tutto a memoria e
sapeva cantarlo in modo incantevole, ma non posso dimenticare quanto,
nei primi momenti in macchina a casa sua in Sardegna, sentissi mia
“Vorrei”, di Guccini , che in quel momento sgorgava dall'autoradio e sembrava cantare
esattamente le emozioni che avevo nel cuore nel conoscere i luoghi
della sua infanzia.
Dopo
una rottura brusca e dalle bizzarre motivazioni, di cui per altro il
mio blog era la causa principale, per la legge del karma proprio dal
blog viene una conoscenza interessante: Pad, che mi fa compagnia in
un'estate di relazione platonica piena di dediche musicali e
palpitazioni a distanza in attesa di un incontro settembrino...
faccio grazie a lui la conoscenza dei Mago de Oz,e la prima volta che sento la sua voce ci fa da sottofondo
“Tonight” degli smashing pumpkins.
Dato
però che non sopporto le cose lasciate a metà, C irrompe di nuovo
nella mia vita, in una notte magica tra le luci di Firenze, dove
tutto sembrava perfetto e apposta per noi, compreso un musicista di
strada che in piazza della Signoria suonava With or without you ... resistiamo ancora per un po', finchè Gli Spietati non fanno da sfondo a due treni che, su binari affiancati, partono in
direzioni opposte... si, è stata una rottura da film ;)
Per
un po' di tempo devo opporre tutta la mia Resistance ad abbandonarmi ad una Bad Romance (e ancora ora, lo ammetto, quanto sangue mi fa sta canzone...!)
...finchè, dopo un viaggio in macchina in cui, per 200 km, le mani
mie e di B si sono ritrovate intreccciate sul cambio senza mai
staccarsi, in una relazione ancora sfocata, confusa, annebbiata...
mentre i nomadi cantavano La vita che seduce, nasceva quello che ancora adesso mi accompagna e mi rende felice
ogni giorno.