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capìre [v.tr.]
vtr - comprendere con la mente, intendere il senso di qcs
vtr - giustificare o perdonare almeno in parte


Sono pienamente d'accordo con la prima definizione: la mia mente, la mia intelligenza tanto decantata dal mondo esterno (si, decantata, uso proprio questo termine perfettamente appropriato alla faccia di chi lo contestava tanto... okay, scusate, punta di acido), dicevo, la mia mente mi permette di cogliere tantissime cose, accessibili o meno ai più... Sulla seconda non condivido: capire, secondo me, proprio in quanto tale, non può essere spiegato con giustificare, perdonare. Perchè se capisci non hai bisogno di giustificare, e se vieni capito non devi giustificarti: capire è una intima vicinanza tra due menti, tra due mondi, che non ha bisogno di giustificazioni nè di perdoni. E' proprio questo anzi il difficile, a parer mio: l'entrare in un contatto tanto ravvicinato con qualcosa che non ti appartiene. Necessita di una certa qual dose di Empatia.


empaa, s.f.:
1 TS filos., in estetica: proiezione delle proprie emozioni su un oggetto per identificarsi con esso
2 TS psic., capacità di identificarsi con gli stati d’animo di una persona 


Trovo l'empatia una predisposizione difficile da gestire... è quella che mi fa contraddire l'ennesima perla di saggezza di Faber, quando scrive che "Per tutti il dolore degli altri è dolore a metà". Perchè se arrivi ad essere così vicino a qualcuno, il suo dolore diventa tuo, e non è metà, è doppio, perchè vi si somma l'impotenza, l'impossibilità di agire per alleviarlo.


Tutto questo a che pro? Tutto questo per dire quanto la comprensione non sia una dote scontata, affatto. Quanto sia difficile offrirla...almeno tanto quanto è difficile riceverla.
Mi si dice che capisco. E penso sia vero. Ma quanto vengo capita? Intendiamoci, non sto facendo uno di quei discorsi emo della serie "nessuno mi capisce, sono sola al mondo, tutti mi odiano, tagliamoci le vene"... non sarebbe nel mio stile. Non credo davvero che nessuno mi capisca. Ma mi chiedo se qualcuno prova verso di me quella sorta di empatia che ho sperimentato sulla mia pelle nei confronti di alcune persone. Perchè tutti  abbiamo bisogno, in fondo, di sentirci compresi.


Si, sono in vena di riflessioni intimiste, in questi giorni. Sarà il tempo che cambia. Saranno i tempi che cambiano. Sarà che scopro sempre di più quanto sia piccolo il mondo intorno a me, sarà che in questo mondo così piccolo voglio trovare un posto per me e per quello che per me conta senza vederlo barcollare da un momento all'altro.




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