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Il pavimento della mia stanza è cosparso di scatoloni, chiusi e in attesa di timbro postale.
Pieni zeppi di roba che andrà a far parte di una nuova stanza, una nuova casa, una nuova vita.
Fisso questi mostri di cartone e già non ricordo più cosa ci ho messo dentro, perchè siano così pesanti, così grossi, e perchè soprattutto mi sembra di avere ancora milioni di cose INDISPENSABILI da dover portare con me, per le quali non ho spazio... il quinto pacco? ...non starò esagerando?...naaaaaa ;)
Il countdown prosegue la sua corsa verso il giorno X, e adesso corro anche io. Corro tra cartolerie per lo scotch e la carta da imballaggio, uffici postali per la spedizione, ultimi impegni e commissioni da sbrigare... corro per dedicare un po' del mio tempo a tutti, e non importa se saremo di nuovo nella stessa città o a pochi km di distanza tra una settimana, non importa se una laurea farà, spero, da sfondo a una rimpatriata,  di qui a pochissimo... da qui stiamo andando via, e quindi si corre per salutare tutti, per organizzare le ultime notti brave, per scattare le ultime foto, per trattenere ancora un po' per la manica un'estate ormai agli sgoccioli.
Oggi, primo settembre. L'estate è finita, quasi. Perchè l'estate finisce domenica, quest'anno.
Nervosa, nervosissima. Presa da mille cose, confusa, accerchiata. Ma finalmente eccitata, finalmente in fibrillazione.
Dr.C mi ha fatto notare, ancora una volta, il punto focale delle situazione. Più si avvicina la data, più vorrei che ogni tassello fosse a posto, che ogni cosa che non va si annullasse in tempo per le quattro e cinque di domenica pomeriggio... ma più faccio così, più mi concentro sul volere tutto perfetto, più spingo la "perfezione" lontana da me... la perfezione non è di questo mondo, dovrò rassegnarmi a essere felice in un mondo imperfetto, con una me imperfetta. E nonostante questa esplosione di imperfezione, in fondo tanto male non mi va.
Intanto, ieri, una nottata attesa da tempo si è consumata, un po' più complicata del previsto, ma alla fine realizzata secondo i nostri desideri.
Le carte sono scivolate sul tavolino di bambù per quasi tre ore; il mio sorrisino malefico a ogni mano conquistata, il fumo che usciva dagli occhi di C a ogni scambio e a ogni scazzo con M, con cui era costretto a giocare in coppia; l'alcol che annebbiava le mosse di S, e le mille foto di F... la mia ultima settimana sicula è cominciata con una splendida serata.

Un altro countdown è in corso, un'altra data è stata fissata... Il primo momento utile va sfruttato e conquistato. Dettagli da definire, il dove, il come... ma quello che conta è che saremo noi, finalmente e nel contempo per la prima volta. Inevitabile che l'immaginazione vaghi, appena appena imbrigliata da un briciolo di paura... ma d'altronde, la filosofia che mi ha accompagnata a questo punto mi guiderà anche lì: "Lascia che sia".

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