Pagine

Ho convissuto con distanze, saluti e allontanamenti tutta una vita.
A cominciare da quando ero bambina, e ogni estate la partenza per Lecce mi mandava in crisi, pur rendendomi felice, perchè salutavo gli amichetti che riempivano le mie giornate... e allo stesso modo, al momento di ritornare a casa, i lacrimoni riempivano i miei occhi nell'istante in cui abbracciavo Z&M prima di montare in macchina...
Saluti, saluti, sempre saluti. In un test ho scritto che se fossi un verbo sarei Sorridere, ma in realtà a conti fatti sarei Salutare. Penso sia una delle cose che ho fatto più spesso in assoluto.
Le separazioni successive sono state quelle che mi hanno vista, adolescente, tornare dopo le canoniche due settimane estive ai college inglesi... due settimane in cui una bolla di sapone avvolgeva me e le persone intorno a me e ci chiudeva in una sorta di mondo in miniatura, da cui uscire era durissima perchè era come se fossimo sempre stati lì, sempre stati noi... Penso che in proporzione sia un tipo di dinamica simile all'erasmus, ma ve lo dirò il prossimo anno, se riesco ad andarci... ;)
Insomma, saluti, partenze, mani che si agitano e fazzoletti che si sventolano.
Quelli successivi sono stati in occasione delle visite reciproche con le amiche virtuali diventate reali, T&A... ricordo un'estate, un capodanno, un natale... e piccoli mondi che si univano, dopo essersi raccontati su pagine e pagine...
Uno dei saluti più grossi ebbe luogo il 27 settembre 2004, giorno in cui diventavo maggiorenne e al tempo stesso abbandonavo casa e città natali per iniziare una nuova vita in quel di Bologna... per me sì che il giorno dei 18 anni ha cambiato qualcosa!
Lasciavo la strada vecchia, e i vecchi amici, per la nuova...
Da quel momento ogni partenza e ogni ritorno erano un trauma, ogni volta volevo tornare ma non volevo lasciare quello che avevo lì dove stavo, e ogni volta il tragitto inverso generava le stesse sensazioni...
Il viaggio, l'andare, il tornare, hanno sempre in sè questa doppia anima: vuoi arrivare ma non vuoi partire, vuoi tornare ma non vuoi lasciare... è la mia costante paura dei cambiamenti, penso, che a ogni spostamento mi dà l'idea di perdere sempre qualcosa di importante, di mancare proprio nel momento sbagliato...
L'amore, per me, poi, ha portato con sè il maggior numero di saluti... due storie lunghe, ed entrambe a distanza, mi hanno vista prendere treni, aerei, mi hanno vista piangere a casa, in stazione, in aeroporto, sotto un portone, alla fermata di un bus... mi hanno vista stringermi in abbracci infiniti, cedere a lacrime che fino all'ultimo tentavo di trattenere, perchè non importa che ci si riveda fra due giorni o fra due mesi, il saluto resta straziante...
Tuttora la vivo così, tuttora ogni momento mi sembra quello sbagliato per andarmene e ogni momento quello sbagliato per tornare, eppure gli spostamenti sono una costante della mia vita...
Le distanze hanno annullato rapporti, li hanno affievoliti, li hanno fortificati, mi hanno mostrato la vera faccia e la vera unione di certe relazioni, "qualcuno è rimasto, qualcuno è andato e non si è più sentito", la distanza ha giocato un ruolo se non preponderante comunque attivo nella fine delle mie storie, eppure...
Eppure, con tutte le doppie sensazioni che si porta appresso, nonostante le mie risoluzioni d'animo "col prossimo ragazzo il mezzo di comunicazione deve essere il CITOFONO!" XD... non mi fanno paura, in fondo.
In superficie sì, molta, permane la sensazione di vuoto, di assenza quando dovrei essere presente... ma in fondo no. In fondo so che le basi del mio mondo non le smuovono i chilometri. Anzi, il mio mondo è pieno di distanze. Proprio per questo io credo che

“Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici?
Se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?”


[per chi volesse continuare a leggere il racconto, è qui "Nessun Luogo è lontano"

7 pensieri altrui...:

padishar86 ha detto...

questa è per te :) http://www.youtube.com/watch?v=kCWWMOzKi2c

SoundsOfLife ha detto...

splendida, ma la conoscevo già ;)


A*

padishar86 ha detto...

immaginavo, ma te la dedico comunque :p!

anonimo ha detto...

Udiu, i Mago de Oz, che simpatici :)

Ma allora rimaniamo in tema di viaggi e simpatici cazzoni (in senso positivo): http://www.youtube.com/watch?v=NUawCrHH2cw


:P


C.

SoundsOfLife ha detto...

C, conosci i Mago anche tu?

io non li conoscevo e sono stati una bella scoperta, il Pad qui mi ha aperto un nuovo orizzonte ;)


Bella, molto, la canzone degli Stratovarius... gran bel testo poi!

Grazie anche a te per l'imbeccata musicale :)


A*

anonimo ha detto...

Io sono innamorato della Posada de Los Muertos, dal testo (veniros al bar, cabroneeeees xD) al video =P

Ma ho gradito anche la citazione di Brahms in El Santo Grial, così come testo e melodie in Diabolus in Musica e...beh, si, insomma, qualcosa dei MdO conosco =P

Ma non fatemi parlar di musica, che divento prolisso xD


C.

SoundsOfLife ha detto...

Anche a me fa impazzire "la posada de los muertos", è troppo divertente!!!

e cmq, non preoccuparti di essere prolisso...mica paghi a caratteri!!! ;)


A*